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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXII - Numero 15 LUGLIO 2014
STUDI E RICERCHE
QUANTI CONTENITORI MARITTIMI VENGONO DAVVERO PERDUTI IN MARE?
A causa delle cattive condizioni meteorologiche e del mare
agitato ovvero di eventi catastrofici quali spiaggiamenti e
collisioni navali, ogni anno un certo numero di contenitori
marittimi viene perduto fuoribordo dalle navi.
Ma in effetti quanti container vengono perduti ogni anno in
mare?
Si tratta di una domanda difficile a cui rispondere ed inoltre
viene posta di frequente.
Una rapida ricerca su Google mostrerà cifre non
confermate che spaziano da un paio di centinaia sino a 10.000 unità
all'anno.
Ma quante saranno, in realtà?
Un rapporto che è stato diffusamente accettato come la
migliore stima al riguardo è quello che venne pubblicato nel
2011, quando il World Shipping Council consultò le compagnie
di navigazione sue associate, che rappresentavano il 90% della
capacità di portacontainer mondiale, in relazione alle annate
2008, 2009 e 2010, nel tentativo di rispondere alla domanda.
Adesso il World Shipping Council ha nuovamente interpellato i
suoi membri allo scopo di ottenere una rapporto aggiornato al 2014
che comprendesse i dati inerenti agli ultimi tre anni.
Si riportano di seguito i suoi ritrovati.
Contenitori perduti - Dal 2008 al 2013
In relazione al periodo combinato di sei anni dal 2008 al 2013,
il WSC stima che in media ogni anno siano stati perduti 546
container, senza contare quelli relativi ad eventi catastrofici.
Tenendo conto anche di questi ultimi, nel corso degli ultimi sei
anni in media sono stati perduti ogni anno 1.679 container.
Le perdite sono in aumento
Basandosi sui risultati dell'indagine del 2011, il World
Shipping Council ha stimato che in media sono andati perduti in mare
ogni anno 350 container nel corso del periodo 2008-2010, senza
contare quelli degli eventi catastrofici.
Se si tiene conto di questi ultimi, per il suddetto periodo
triennale è stata stimata una perdita totale annua in media
di approssimativamente 675 container.
Basandosi sui risultati dell'indagine del 2014, il World
Shipping Council ha stimato che in media sono andati perduti in mare
approssimativamente 773 container nelle annate 2011, 2012 e 2013,
senza contare gli eventi catastrofici.
Comprendendo questi ultimi, per le suddette annate le perdite
medie annue sono state approssimativamente pari a 2.683 contenitori,
con un aumento del 297% rispetto ai tre anni precedenti.
Eventi catastrofici rari
Il rapporto del WSC nota che il gran numero di perdite fatte
registrare negli anni che vanno dal 2011 al 2013 sono il risultato
di due rari eventi catastrofici: l'affondamento nel 2013 della MOL
Comfort nell'Oceano Indiano e l'incaglio della MV Rena in
Nuova Zelanda nel 2011.
Il rapporto mostra che le perdite derivanti dalla sola MOL
Comfort hanno comportato la perdita di tutti i 4.293 contenitori
(quella della MOL Comfort è considerata la peggiore
perdita nella storia delle portacontainer).
La MV Rena, nel contempo, perse grosso modo 900
contenitori quando s'incagliò e si spezzò su una
scogliera al largo della costa neozelandese nel 2011 poi nel 2012.
Di conseguenza, ecco spiegato l'aumento suddetto.
Lo scenario allargato
Ora, tutto ciò potrebbe sembrare un mucchio di roba, ma
non c'è paragone con la cifra di 10.000 unità che è
circolata in giro, una cifra che il WSC nel suo rapporto ha definito
“senza supporto ed assai imprecisa”.
Inoltre, se si considera che nel 2013 il settore della
navigazione di linea internazionale ha trasportato
approssimativamente 120 milioni di contenitori riempiti con merce
dal valore approssimativo di 4 trilioni di dollari, quei numeri non
sembrano così strani.
Per di più, qualsiasi perdita di contenitori in mare è
una perdita che i vettori cercano di evitare.
Dopo tutto, i container perduti in mare comportano un certo
numero di pericoli dai rischi ambientali alla sicurezza della
navigazione, per non menzionare la perdita economica di qualsiasi
carico ed il potenziale recupero (si veda il caso della Svendborg
Maersk).
“Ogni container perduto è un evento che al settore
piacerebbe evitare.
Il rapporto aggiornato non solo fornisce dati più precisi
ed aggiornati sulla questione, ma identifica altresì quelle
iniziative che il settore supporta al fine di incrementare la
sicurezza dei contenitori e ridurre tali perdite.
Anche se nessuno è in grado di eliminare le problematiche
del cattivo tempo o del rischio delle perdite navali in mare,
occorre che ci siano solidarietà e cooperazione fra coloro
che imballano, movimentano, pesano, stivano ed assicurano i
contenitori allo scopo di migliorare la sicurezza” afferma
Chris Koch, presidente ed amministratore delegato del WSC.
Per contribuire a far sì che questo numero si avvicini il
più possibile allo zero, il settore da tempo supporta
attivamente un certo numero di iniziative finalizzate a migliorare
la sicurezza dei contenitori e ridurre le perdite.
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