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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXII - Numero 30 SETTEMBRE 2014
PORTI
LA RIFORMA PORTUALE DELL'UNIONE EUROPEA SMARRISCE
L'ORIENTAMENTO
A marzo, il parlamentare europeo Knut Fleckenstein, relatore
della proposta della Commissione Europea relativa ad una
regolamentazione dell'accesso del mercato ai servizi portuali e
della trasparenza finanziaria dei porti, aveva annunciato che la
procedura legislativa inerente a questa particolare pratica sarebbe
stata sospesa fino a quando non si fosse insediato il nuovo
Parlamento Europeo in seguito alle elezioni europee di maggio.
Da quel momento, gli stati membri dell'Unione Europea hanno
discusso la proposta della Commissione in ordine alla
regolamentazione portuale in seno al Consiglio dei Ministri.
La presidenza italiana del Consiglio punta a raggiungere
un'intesa con il Parlamento Europea in prima lettura e le
discussioni si stanno rapidamente avviando in quella direzione.
Sfortunatamente, allo scopo di conseguire tale obiettivo, il
testo attualmente in corso di valutazione da parte del Consiglio sta
lentamente avanzando verso la posizione originaria del Parlamento,
che dal canto suo già rappresentava una versione annacquata
della proposta della Commissione.
Gli stati membri stanno contemplando l'ipotesi di escludere la
movimentazione dei carichi ed i servizi passeggeri dal Regolamento,
mentre l'esclusione del pilotaggio resta incerta.
Le deliberazioni del Consiglio si concentrano inoltre sulla
domanda se il Regolamento debba applicarsi solamente ai principali
porti dell'Unione Europea (i porti della rete di nucleo TEN-T).
Alla luce di tali sviluppi, il raggio d'azione del Regolamento
potrebbe essere drasticamente ridotto, trasformando la riforma dei
porti dell'Unione Europa in poco più di un guscio vuoto.
“È estremamente demoralizzante vedere i
co-legislatori dell'Unione Europea svuotare gradualmente di
qualsiasi sostanza per la comunità degli utenti portuali la
già debole proposta della Commissione.
L'opportunità di una significativa riforma dei porti
dell'Unione Europea ci sta sfuggendo dalle mani ed a questo stadio
l'interesse del settore marittimo europeo a supportare questa
proposta è in effetti assai limitato” commenta Patrick
Verhoeven, segretario generale dell'ECSA.
Oltre a ridurre il raggio d'azione, gli stati membri dell'Unione
Europea stanno anche valutando una procedura di consultazione degli
utenti portuali più esigua per tutte le materie correlate
alla politica di tariffazione portuale, ai collegamenti con
l'hinterland, all'efficienza delle procedure amministrative ed alle
questioni ambientali.
Per di più, gli stati membri stanno ulteriormente
diluendo la proposta originaria della Commissione facendo dei passi
indietro rispetto alla questione della necessità di
un'autorità indipendente che possa monitorare e vigilare
sulla corretta applicazione del Regolamento.
“Gli armatori europei esortano gli stati membri a
riconsiderare il proprio approccio ed a concentrarsi nuovamente
sulla ragion d'essere di questa procedura normativa, vale a dire
consegnando una riforma finalizzata a migliorare l'efficienza e ad
incrementare la trasparenza dei porti dell'Unione Europea” ha
concluso Verhoeven.
(da: ECSA/Hellenicshippingnews.com, 24 Settembre 2014)
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