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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXII - Numero 15 OTTOBRE 2014
PORTI
IL PERICOLO DI BLOCCO ATTENUA LA CONGESTIONE NEI PORTI
DELL'EUROZONA
La congestione nei terminal container ed a terra, che ha
intralciato quest'anno le operazioni presso molti porti nordeuropei,
potrebbe attenuarsi in modo significativo se fosse corretta la
previsione dell'ultimo Global Port Tracker che parla di una
crescita debole nei tre mesi finali del 2014 e nella prima metà
dell'anno prossimo.
Secondo Ben Hackett, uno degli autori del rapporto mensile North
Europe Trade Outlook, il motore dell'economia europea si è
già "grippato" ed è ora in pericolo di
"fermarsi del tutto" dal momento che la crescita economica
nelle principali nazioni dell'Eurozona sta svanendo.
Afferma Hackett: "Le ordinazioni per nuove attività
sono in declino, la fiducia delle imprese e dei consumatori è
bassa, specialmente in Germania, e tutto ciò comporta un
impatto sul gigante manifatturiero, la Cina, che sta assistendo ad
un rapido calo della propria produzione industriale".
L'esperto ha citato la "stagflazione", in cui
l'inflazione scende sotto lo zero, le persistenti politiche di
austerità ed il contraccolpo del conflitto russo-ucraino
quali principali magagne per la crescita europea.
Infatti, il North Europe Global Port Tracker, pubblicato
dalla Hackett Associates e dall'Institute of Shipping Economics and
Logistics con sede a Brema, ha previsto una crescita di solo il 2,8%
delle importazioni e 2,4% delle esportazioni per i box carichi nel
2015 presso i sei porti della fascia settentrionale di Le Havre,
Zeebrugge, Anversa, Rotterdam, Bremerhaven ed Amburgo.
Ciò rispetto alla previsione per l'intero anno 2014 di
un'espansione del 7,1% della produzione containerizzata marittima a
lungo raggio presso gli stessi porti: risultato, questo, migliore di
quanto non ci aspettasse per i vettori marittimi e conseguenza del
gradito ritorno dell'alta stagione quest'anno.
I buoni volumi dell'alta stagione hanno aggravato nel corso
degli ultimi mesi i problemi di ingorgo presso i due maggiori porti
del Nord Europa, Rotterdam ed Amburgo, con la conseguenza di
provocare dirottamenti di navi, ritardi a terra e filiere della
distribuzione non prevedibili per gli importatori e gli esportatori.
Presumibilmente, a questi terminal container si sarebbe potuto
provvedere con prestazioni straordinarie se non fosse stato per
l'effetto combinato dell'introduzione delle portacontainer
ultra-grandi e della diminuzione dell'affidabilità dei
vettori.
Invece di far accelerare la navigazione per rispettare le
finestre di ormeggio, i comandanti delle portacontainer ultra-grandi
ricevono dai centri operativi dei vettori rigorose istruzioni nel
senso di mantenere rigidi limiti di velocità al fine di
economizzare sul carburante e risparmiare denaro.
Secondo l'amministratore delegato Soren Skou, intervenuto al
Capital Markets Day del gruppo Maersk alla fine di settembre,
l'inattesa crescita dei volumi Asia-Europa quest'anno, pari a circa
due volte il livello previsto in precedenza, è stata uno dei
fattori-chiave per la prestazione stellare della compagnia di
navigazione danese.
Altrove, il boom provvisorio dei carichi è stato una
benedizione del cielo per altri vettori che altrimenti avrebbero
dovuto lottare per utilizzare in modo soddisfacente le proprie navi.
Anche la domanda sostenuta è stata fondamentale per
sostenere inizialmente le tariffe di nolo per l'Asia-Europa, che in
caso contrario sarebbero finite molto prima in un pericoloso
territorio sub-economico.
Peraltro, le tariffe a pronti inerenti ai traffici sono adesso
discese ben al di sotto del livello di pareggio dei 1.000 dollari
per TEU, dato che gli spedizionieri ad inizio ottobre riportano
quotazioni basse fino al punto dei 650 dollari per TEU, suggerendo
come Hackett ed i suoi colleghi non sbaglino a prevedere una domanda
più tenue nei prossimi trimestri.
La probabilità che l'esagerata capacità recuperi
meno carichi sta facendo nuovamente capolino e, a meno che ci sia
una serie radicale di annullamenti di partenze, sembrerebbe che si
debba sostenere questa nuova guerra tariffaria.
Infatti, sembra che molti vettori si stiano preparando ad
affrontarla.
Si è capito che le partenze cancellate nella settimana
che inizierà il 3 novembre potrebbero comportare una
riduzione della capacità settimanale da 260.000 a 229.000
TEU.
Inoltre, la NYK, vettore cha fa parte della G6, ha annunciato un
incremento generale tariffario di 920 dollari per TEU da porre in
essere a partire dalla data sopra indicata.
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