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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXII - Numero 15 OTTOBRE 2014
TRASPORTO MARITTIMO
LA MAERSK SPERA CHE L'ALLEANZA CON LA MSC RIESCA A RIEMPIRE
LE UNITÀ TRIPLA-E, MENTRE LA SEALAND È PRONTA A
RESUSCITARE
Sembra che la Maersk abbia bisogno che il proprio nuovo partner
di alleanza MSC la aiuti a riempire le sue portacontainer Tripla-E
da 18.000 TEU.
In occasione del Maersk Group Capital Markets Day
svoltosi il 24 settembre, l'amministratore delegato della Maersk
Line Soren Skou ha ammesso che senza l'accordo di condivisione navi
est-ovest 2M con la MSC essa dovrebbe ridurre il numero di
allacciamenti fra Asia ed Europa.
"Dal punto di vista commerciale, ciò sarebbe un
problema per noi" ha riconosciuto Skou, dando la prima
indicazione di quanto decisiva sia la 2M per la strategia a lungo
termine del vettore.
Infatti, c'è la prova che l'anno scorso la Maersk ha
dovuto fare sempre più affidamento sul mercato a pronti per
riempire le proprie navi, e Skou ha recentemente indicato che le
attività del vettore potevano ora essere suddivise
praticamente al 50:50 fra carichi contrattuali e carichi a pronti,
rispetto alla quota del 25% dei carichi a pronti di un anno fa.
Skou aveva dichiarato che l'accordo di condivisione navi 2M
avrebbe "se tutto fosse andato come si sperava" ottenuto
l'approvazione ed aveva avvertito che, in linea con le aspettative
degli esperti, la Maersk Line sarebbe stata in grado di spuntare 350
milioni di dollari all'anno per la sua contabilità mediante
l'ottimizzazione delle sinergie conseguite nella cooperazione con il
vettore con sede a Ginevra.
Tuttavia, nel 2015 è probabile che la cifra sia solamente
di circa 250 milioni di dollari, dati i costi di inserimento
graduale nell'alleanza.
La Maersk Line ha realizzato nove trimestri consecutivi di
profitti dopo i cambiamenti dovuti alla dolorosa strategia di
ristrutturazione seguita alla disastrosa perdita di 600 milioni di
dollari nel primo trimestre del 2012 ed ora essa sta facendo
registrare un livello di risultato operativo del 9% maggiore
rispetto a quello medio del settore.
Skou, peraltro, ha voluto sfatare il concetto secondo cui il suo
successo è stato interamente dovuto all'impiego di grosse
navi.
Il dirigente afferma infatti che è un mito quello secondo
il quale la Maersk Line aveva adottato una strategia di espansione
aggressiva e sostiene che il 3% della crescita della flotta negli
ultimi due anni è stata una "reazione responsabile"
alla crescita del mercato del 7% in netto contrasto con l'incremento
di capacità della flotta pari all'11%.
Skou ha dichiarato che l'attenzione darebbe rimasta concentrata
sulla riduzione dei costi e che si aspettava che le tariffe di nolo
dovessero restare sotto pressione nell'immediato futuro, con poche
probabilità di crescita del fatturato.
I risparmi sul bunker continuano ad essere il principale
ingrediente del programma di riduzione dei costi unitari della
compagnia di navigazione, mentre l'innovazione della navigazione
lenta e super-lenta è stata fatta costantemente progredire,
con la "stabilizzazione della velocità" quale
ulteriore aggiustamento nella strategia di risparmio sul carburante.
Ad esempio - spiega Skou - nei traffici Asia-Europa, in cui la
strategia in origine era quella di effettuare operazioni navali con
velocità di servizio normale nei traffici di andata in
direzione ovest e navigazione super-lenta al ritorno, si è
scoperto che era più economico adottare la navigazione
super-lenta in entrambe le tratte.
Inoltre, aggiunge Skou, la Maersk disponeva di una "buona
cassetta degli attrezzi" di opzioni relative al taglio dei
costi ed aveva ancora spazio per incrementare ulteriormente
"l'efficienza dei contenitori".
Dando per scontata l'approvazione da parte delle autorità
dell'accordo di condivisione navi 2M, le problematiche dei traffici
est-ovest sono state in gran parte risolte, afferma Skou, che
peraltro, in relazione alle rotte nord-sud ha aggiunto: "Vorremmo
essere molto chiari: vogliamo difendere e far crescere i nostri
traffici nord-sud".
A suo dire, la strategia della Maersk per quelle rotte è
stata quella del costo minimo, utilizzando la nave più grande
possibile per ciascun particolare traffico, vendendo il prodotto
migliore ed avendo "più truppe sul campo" nei
mercati locali.
Nel contempo, Skou ha ammesso che sulla base dell'attuale
crescita, la Maersk Line avrebbe bisogno di circa 425.000 slot di
capacità aggiuntiva entro il 2017, alcuni dei quali
potrebbero essere provvisoriamente procurati mediante noleggi dai
prezzi allettanti, ma a lungo termine egli ravvisa che vi sia
necessità di circa una trentina di unità di nuova
costruzione in consegna fra il 2017 ed il 2019.
Skou ha dichiarato che, dato il periodo di tempo che intercorre
dalla pianificazione alla ricezione di una nuova costruzione, le
decisioni in ordine alla strategia relativa alla flotta dovrebbero
essere prese entro l'anno prossimo.
Il dirigente ha inoltre confermato i rapporti secondo i quali la
Maersk vorrebbe ricostituire il marchio SeaLand nei traffici interni
americani dal Nord al Sud America, dove attualmente la Maersk è
"sottopeso".
Circa 250 dipendenti saranno impiegati presso la sede centrale
della SeaLand in Florida, da dove la compagnia di navigazione
effettuerebbe operazioni con la medesima autonomia delle proprie
filiali intereuropea ed interasiatica, la Seago Line e la MCC
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