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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXII - Numero 15 OTTOBRE 2014
STUDI E RICERCHE
ANALISI DELLA DREWRY SULLA CONGESTIONE NEI PORTI MONDIALI
Secondo l'ultima pubblicazione Container Insight della
Drewry Maritime Research, la congestione nei porti ultimamente ha
fatto notizia, ma le motivazioni che ne stanno alla base variano
ampiamente a seconda delle diverse regioni e possono costituire una
problematica a breve termine in alcune zone.
La Drewry conclude inoltre che, poiché è stato
riferito di colli di bottiglia in Asia, Nord Africa, Nord Europa e
Stati Uniti, il problema non è dovuto solamente a difficoltà
nei mercati emergenti o sviluppati.
Gli esperti affermano che le ragioni inerenti ai rallentamenti
in varie regioni comprendono gli scioperi, il timore di scioperi, le
avverse condizioni meteorologiche ed i miglioramenti e le
riparazioni in corso nelle infrastrutture portuali.
Anche le navi in ritardo rispetto agli orari, in particolare le
navi-gigante che procedono a lenta navigazione per risparmiare sui
costi, rappresentano un fattore da considerare al riguardo.
Esiste la prova di un problema più cronico presso i porti
in cui tre linee di navigazione hanno imposto oneri di congestione
nel corso degli ultimi cinque anni: Tunisia, Venezuela, Bangladesh e
Filippine.
Anche i porti degli Stati Uniti sono fra quelli in cui un
sovrapprezzo per congestione potrebbe essere applicato dai vettori,
ma solo nel caso di rallentamento o fermo del lavoro.
Guardando avanti, i ricercatori della Drewry affermano che in
tre regioni del mondo si prevede che si verifichino incrementi a
doppia cifra della media di utilizzazione terminalistica entro il
2018: la Grande Cina, l'Africa occidentale e l'Africa meridionale.
Fra queste, essi sottolineano come la Grande Cina sia senza
dubbio assai significativa data la scala dei volumi nella regione
(198 milioni di TEU nel 2013 rispetto ad appena 8,4 e 5,4 milioni di
TEU rispettivamente nelle due regioni africane).
Nelle altre regioni si prevede un marcato incremento del livello
medio di utilizzazione nel Mediterraneo occidentale, in Asia
settentrionale, nel sud-est asiatico e nella costa orientale del Sud
America, con incrementi nella fascia del 7-10% secondo il rapporto.
In conclusione, la Drewry prevede che la congestione portuale a
breve termine si verificherà sempre in certe località
ma che a lungo termine diverse regioni del mondo dovranno essere
monitorate perché la loro inclinazione alla congestione
probabilmente aumenterà in modo significativo nel corso dei
prossimi 5 anni.
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