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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXII - Numero 15 DICEMBRE 2014
TRASPORTO FERROVIARIO
PRESSIONI SULL'UNIONE EUROPEA AFFINCHÉ ADOTTI IL
PILASTRO POLITICO DEL QUARTO PACCHETTO FERROVIARIO
I responsabili di alcune delle principali associazioni europee
del trasporto merci, del trasporto passeggeri e della logistica
hanno sollecitato i membri del Consiglio dei Trasporti dell'Unione
Europea ad adottare il pilastro politico del Quarto Pacchetto
Ferroviario.
In una lettera aperta indirizzata ai consiglieri, i responsabili
hanno affermato che “il Quarto Pacchetto Ferroviario
rappresenta un'opportunità per realizzare le corrette
condizioni strutturali per la concorrenza e l'imprenditorialità
che sono essenziali ai fini di una efficiente fornitura di beni e
servizi”.
I membri del Consiglio dei Trasporti si sono riuniti in
Lussemburgo l'8 ottobre scorso per il primo dibattito strategico sul
pilastro politico del Quarto Pacchetto Ferroviario che fa seguito a
tre semestri dedicati al pilastro tecnico.
Maurizio Lupi, ministro italiano delle infrastrutture e dei
trasporti, che presiedeva la riunione ai sensi della presidenza
italiana dell'Unione Europea, ha riferito che il consiglio avrebbe
continuato a lavorare in vista di un approccio strategico generale
al pilastro politico con l'intenzione di trovare un accordo in
occasione della prossima riunione a dicembre.
Tuttavia, poiché diversi consiglieri si sono chiesti se
l'apertura del mercato costituisca il modo migliore per rendere i
servizi ferroviari più dinamici e rivolti ai clienti,
sottolineando altresì come i mercati varino da uno stato
membro all'altro, l'incertezza persiste.
I responsabili del settore sostengono che con le ferrovie che
continuano “ad essere stagnanti e persino a diminuire in
alcune parti dell'Unione Europea ed in alcuni tipi di servizi e con
la continua riduzione della scelta per il trasporto passeggeri”
i consiglieri dovrebbero adottare quei provvedimenti nell'ambito del
Quarto Pacchetto Ferroviario.
Essi affermano che l'abbandono o la neutralizzazione del
pilastro politico sarebbe un'occasione perduta per affrontare le
seguenti aree critiche:
il potenziale cattivo uso di denaro pubblico che viene distratto
dai così necessari investimenti infrastrutturali per
supportare i monopolisti titolari;
l'istituzione di piattaforme comuni di biglietteria a vantaggio
dei passeggeri che consentano loro di acquistare biglietti a
prescindere di chi sia l'operatore del treno;
le inefficienze nella gestione delle infrastrutture fra cui la
scorretta allocazione delle capacità, che pregiudica la
fornitura di servizi di qualità e la capacità di
sopravvivere dei nuovi arrivati;
il materiale rotabile inutilizzato, pagato con il denaro dei
contribuenti, che potrebbe essere messo a disposizione di nuovi
servizi ed operatori;
infine, più importante di tutto, l'istituzione di regole
uguali per tutti nel mercato ferroviario al fine di assicurare una
concorrenza leale, che comporta il coinvolgimento di nuovi arrivati
e di operatori del settore privato, cosa essenziale per
l'innovazione e la crescita.
Il documento è stato sottoscritto da Nicolette van der
Jagt, direttore generale della Clecat (European Freight Forwarders'
Organisation), Julia Lamb, segretario generale della ERFA (European
Rail Freight Association), Denis Choumert, presidente dell'ESC
(European Shippers Council), Engelbert Recker, responsabile
esecutivo della Mofair, Josef Schneider, consigliere di
amministrazione e segretario della EFP (European Passengers'
Federation) e da Ralph-Charley Schultze, direttore generale della
UIRR (International Union of Rail-Road Combined Transport).
Essi hanno aggiunto che vi sono molte questioni-chiave nelle
proposte sia tecniche che politiche che sono correlate e che hanno
bisogno di rimanere in un pacchetto se si vogliono ricavare vantaggi
da loro.
Ciò comprende: l'entità della separazione fra
gestori delle infrastrutture ed operatori dei servizi e la
realizzazione di una “muraglia cinese” nell'ambito di
ferrovie integrate verticalmente al fine di impedire il
sovvenzionamento incrociato di attività diverse; i requisiti
per la concorrenza nei servizi passeggeri; una maggiore
responsabilità dell'ERA, l'agenzia ferroviaria europea;
infine, l'esigenza di un maggiore coordinamento e di una maggiore
cooperazione fra i dirigenti delle infrastrutture europee.
“I nuovi arrivati devono essere messi in grado di operare
ed incoraggiati se si vuole che apportino benefici al settore”
hanno fatto notare i responsabili.
“Tutti noi vorremmo assistere allo sviluppo del settore
ferroviario.
Esso richiede investimenti e, data la pressione sui
finanziamenti statali, è importante incoraggiare gli
investimenti del settore privato per mettere in grado le ferrovie di
crescere, di fornire un servizio migliore e di soddisfare le
esigenze della clientela, mantenendo nel frattempo più bassi
possibile i costi e gli addebiti a carico dei contribuenti”.
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