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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXII - Numero 15 DICEMBRE 2014
REEFER
OCCORRE ESSERE CONSAPEVOLI DELLE NUOVE REGOLE SULLA
REFRIGERAZIONE
Occorre che gli armatori di navi battenti bandiere dell'Unione
Europea che incorrono in costi operativi inutili facciano in modo
che le proprie unità refrigeranti a bordo siano a tenuta
stagna, afferma Svenn Jacobsen della WSS (Wilhelmsen Ships Service).
Sembra che le nuove regole dell'Unione Europea sugli F-Gas (Gas
Serra Fluorinati) mirino a cambiare sostanzialmente l'uso dei gas
per la refrigerazione a terra ed in mare, con incrementi stimati dei
costi pari a 5-10 volte il loro livello attuale.
Prosegue Jacobsen: “Al momento, il collaudo delle perdite
di gas costituisce una mera questione di manutenzione, ma l'impatto
di tali perdite da fonti basate a terra o navali ha attirato
l'attenzione dei legislatori.
In breve, occorre che i proprietari delle navi comincino a
prestare attenzione perché i futuri costi dell'osservanza
oltrepasseranno di gran lunga ciò che gli armatori stanno
pagando oggi per l'uso di questi gas”.
Il gas per la refrigerazione è un prodotto assimilabile
al carburante dei motori ma non si consuma e quindi non ha bisogno
di essere rimpiazzato.
Jacobsen afferma che gli armatori che pagano la ricarica dei
sistemi per gas dovrebbero ammettere di essere in colpa e prendere
le opportune iniziative.
“Bisogna che gli armatori si chiedano se le proprie nuove
navi stiano per essere consegnate con gas che siano conformi nel
corso della loro durata commerciale ed in che modo essi possano
restare conformi rispetto al tonnellaggio esistente una volta che le
regole siano entrate in vigore”.
La normativa in questione, adottata dal Consiglio dell'Unione
Europea all'inizio di quest'anno, è specificamente destinata
a ridurre l'uso degli F-gas, altrimenti noti come HCF ovvero
refrigeranti fluorinati, all'interno dell'Unione Europea, mediante
l'introduzione di un sistema di quote che limitino il quantitativo
dei refrigeranti ad alto GWP (Potenziale di Riscaldamento Globale)
disponibili sul mercato.
Secondo Jacobsen, il principale impatto della regolamentazione
degli F-gas verrà avvertito fra il 2018 ed il 2020.
Tutte le navi odierne rispondono ad alcuni requisiti in ordine
alla refrigerazione a bordo od al controllo climatico e la normativa
è ponderata rispetto ai refrigeranti ad alto GWP, fra i quali
quello maggiormente preso di mira è lo R-404°.
Per l'uso del condizionamento dell'aria e dei sistemi di
refrigerazione, in media una nave richiede 200-300 kg di questo gas.
Con l'eliminazione degli HFC ad alto GWP all'orizzonte, occorre
che il settore marittimo cominci a pensare alle opzioni disponibili
per sostituirli.
Jacobsen afferma che molti produttori di sostanze chimiche hanno
già messo sotto pressione i propri dipartimenti di ricerca e
sviluppo al fine di poter disporre di soluzioni provate e
certificate per quando la normativa entrerà in vigore.
“Una cosa è sicura: questi nuovi refrigeranti
saranno costosi.
I giorni della facile disponibilità, dei prodotti
semplici e dei prezzi modici passeranno presto alla storia.
Allo scopo di mantenere lo stesso livello si spesa per i
refrigeranti in futuro, occorrerà ridurre del 50-90% gli
attuali tassi di perdite”.
Il conseguimento di questi livelli di riduzione significherà
che molto sarà stato fatto per proteggere l'ambiente, con
particolare attenzione nel breve e lungo termine alle iniziative
finalizzate ad incoraggiare gli armatori ad incrementare l'analisi
delle perdite.
Dichiara Jacobsen: “Gli armatori potrebbero risparmiare
una frazione dei costi in cui incorrono semplicemente mantenendo a
tenuta stagna i propri sistemi.
Anche se lo R-404A sarà vietato sulle navi battenti
bandiere dell'Unione Europea dal 2020, una nave varata oggi sarà
operativa per 25 anni, di modo che occorre che gli armatori si diano
da fare già fin d'ora”.
Continua Jacobsen: “Se si chiede a 10 cantieri navali che
cosa suggeriscono al riguardo, si scoprirà che pochi di loro
hanno qualche idea.
Non tutti, fra loro, hanno fatto i compiti a casa.
Molti raccomanderanno lo R-404A, che comporterà un
costoso aggiornamento prima che la nave possa essere riciclata”.
Una priorità immediata sarà quella di migliorare
le routine di manutenzione e risparmiare denaro, incrementando nel
contempo la protezione ambientale.
Una migliore manutenzione significa minori perdite e la relativa
tecnologia è prontamente disponibile: la WSS ad esempio già
vende sistemi fissi per la scoperta delle perdite che offre un
monitoraggio 24 ore su 24.
Ma il consiglio d Jacobsen non deve indurre al panico, né
ad ignorare i cambiamenti.
“La verità è che alcuni refrigeranti sono
meno eco-compatibili di altri ma nessuno di loro comporta un impatto
finché non si registrano perdite.
Il modo più semplice di mantenere sotto controllo le
prestazioni ambientali ed i costi operativi è quello di
mantenere i sistemi di refrigerazione a tenuta stagna”.
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