Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
12:10 GMT+1
COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXII - Numero 31 DICEMBRE 2014
INDUSTRIA
I BASSI PREZZI DEL BUNKER POTREBBERO RAPPRESENTARE UNA
MINACCIA PER LA COMPETITIVITÀ DELLE PORTACONTAINER
ECO-COMPATIBILI
Le navi eco-compatibili sono esposte alla minaccia derivante dai
prezzi più bassi del bunker?
Secondo segnalazioni aneddotiche di broker di portacontainer i
premi per le navi efficienti dal punto di vista del carburante sono
stati posti sotto pressione ed alcuni operatori marittimi non
ravvisano più l'economia sul carburante quale requisito
primario in seguito al drastico crollo del 40% dei prezzi del bunker
da questa estate.
Ci si aspetta che i bassi prezzi del carburante, che secondo le
previsioni di molti economisti resteranno tali nell'immediato
futuro, forniscano nuove opportunità agli armatori di navi
più vecchie caratterizzate dal maggiore consumo di carburante
e da maggiori velocità, dal momento che gli operatori stanno
pensando di offrire ai caricatori tempi di viaggio più
rapidi.
Tuttavia, Jonathan Roach, analista di ricerca sui contenitori
presso la Braemar ACM Shipbroking, afferma che ci sarebbe ancora una
maggiorazione per le navi più nuove.
Ha infatti dichiarato: “Pensiamo che ci sia ancora una
maggiorazione dei premi per i nuovi e moderni tipi eco-compatibili
nel mercato del noleggio e delle nuove costruzioni in arrivo,
rispetto alle unità tradizionali e più vecchie.
A prescindere dal costo del bunker, i risparmi giornalieri sul
carburante ci saranno ancora ma ad un livello minore in termini di
dollari.
Poiché le tariffe di noleggio sono in genere depresse
rispetto alla tendenza storica, la maggiorazione conseguita dalle
moderne navi eco-compatibili rimarrà nel medio-lungo
termine”.
Sebbene gli esperti in materia di contenitori non si aspettaio
che i vettori marittimi cambino la loro strategia di rallentamento
della velocità di servizio nelle principali direttrici di
traffico a causa del calo dei prezzi del carburante, sta emergendo
un consenso che potrebbe comportare un impatto sulle rotte di
nicchia o su quelle nuove, in cui i tempi di viaggio più
rapidi potrebbero conseguire un vantaggio in termini di marketing.
Alan Murphy, direttore generale e socio della SeaIntel, calcola
che se tutte le navi impiegate nelle principali direttrici di
traffico mondiali viaggiassero appena un nodo più veloci ciò
equivarrebbe al 9% in più di capacità superflua.
In occasione della riunione sul marketing durante l'evento TOC
West Africa, svoltosi a Tenerife la settimana scorsa, Murphy ha
dichiarato ai partecipanti che “non ci sono buone notizie per
i caricatori” rispetto a qualche miglioramento
nell'affidabilità degli orari a causa della caduta dei prezzi
del petrolio, dal momento che i vettori vorrebbero piuttosto cercare
di utilizzare i risparmi per tirare giù i costi unitari
ancora di più per ottenere un vantaggio sui propri rivali.
Murphy, tuttavia, ammette che i vettori potrebbero diventare più
disposti ad autorizzare i comandanti a far accelerare le proprie
navi per rientrare nelle finestre di ormeggio nei porti: peraltro,
solo se facendo così dovessero risparmiare denaro, ad esempio
riducendo i costi straordinari.
In altri settori del trasporto marittimo, ad esempio quello
delle petroliere, esistono iniziative finalizzate ad adeguare le
politiche quando mediante l'aumento della velocità delle navi
i noleggiatori possono risparmiare sui costi giornalieri di
noleggio, sebbene sia già stato riportato che ciò
abbia comportato un effetto a catena nel senso di rendere
disponibile più tonnellaggio libero nel mercato.
Ciononostante, Roach considera che i prezzi più bassi del
carburante sono in generale un fattore positivo per il mercato del
noleggio delle portacontainer e ha aggiunto che gli operatori di
linea “avrebbero più margini da considerare quando
pianificano i servizi”.
Nel contempo, il carburante IFO 380 di fonte Rotterdam è
stato offerto il 15 dicembre mattina a 320 dollari per tonnellata,
essendo scivolato di ulteriori 3 dollari al di là del calo di
100 dollari per tonnellata del mese scorso e dai circa 600 dollari
dell'estate.
I vettori hanno accolto con favore la riduzione del costo del
carburante in un periodo commerciale altrimenti difficile, ma fino a
poco tempo fa essi non erano preparati a considerarla come qualcosa
d'altro che non fosse un evento temporaneo.
Tuttavia, con il prezzo del petrolio che adesso viaggia sotto i
60 dollari al barile, e poiché i mercati a termine non si
aspettano una ripresa nel breve periodo, sarà più che
una tentazione quella di tener conto degli attuali prezzi del
petrolio nel bilancio del primo trimestre.
Allo stesso modo, data l'entrata in vigore della nuova normativa
sulle emissioni solforose, i caricatori dell'Europa settentrionale
stanno calcolando alcuni incrementi dei costi del carburante quale
risultato dei sovrapprezzi per le linee di navigazione al fine di
coprire i costi aggiuntivi del carburante più pulito.
Secondo una fonte, i principali caricatori che stanno preparando
le gare d'appalto per la spedizione di contenitori per il 2015
stanno richiedendo che i sovrapprezzi SECA (area di controllo delle
emissioni solforose) vengano elencati a parte nelle offerte.
Sembra inoltre che il settore della navigazione di linea stia
iniziando a decidere il livello di questi sovrapprezzi, con una
quotazione normalmente attestata a 20-25 dollari per i sovrapprezzi
SECA nelle importazioni del Regno Unito.
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso dell'editore