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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIII - Numero 28 FEBBRAIO 2015
TRASPORTO STRADALE
LA FRANCIA IMPONE UN SALARIO MINIMO PER GLI AUTOTRASPORTATORI
STRANIERI
Una nuova legge francese, approvata dall'Assemblea
Nazionale il 17 febbraio scorso con entrata in vigore alla fine di
quest'anno, imporrà un regime di salario minimo per gli
autisti di camion stranieri che percorrono le tratte internazionali
da e per la Francia ed intraprendono il cabotaggio nel paese.
Le principali associazioni di categoria che rappresentano le
ditte di autotrasporto francesi affermano che la nuova normativa
costituisce “una parziale risposta” alle loro richiesta
di iniziative finalizzate a combattere la distorsione della
concorrenza nel settore, in particolare il dumping sui salari degli
operatori a basso costo dell'Europa Orientale.
Essi, peraltro, sostengono che in definitiva la questione può
essere risolta solamente a livello di Unione Europea e mediante la
rideterminazione delle regole sul cabotaggio.
All'inizio di questo mese, il governo tedesco ha sospeso
un provvedimento che aveva esteso la normativa sul salario minimo
del paese agli autotrasportatori internazionali che effettuano
operazioni di transito in Germania in seguito alle critiche da parte
di altri paesi europei, in particolare la Polonia, nonché da
parte di organismi di categoria come la IRU.
La Commissione sta ora esaminando se l'iniziativa sia
conforme alla normativa dell'Unione Europea.
Ai sensi dell'attuale regolamentazione del cabotaggio, ai
camionisti degli stati membri dell'Unione Europea viene al
momento consentito di effettuare al massimo tre operazioni di
trasporto nazionale nell'ambito di stati membri nel corso di
un periodo di sette giorni subito dopo un'operazione a livello
internazionale.
Non essendo considerati lavoratori “in distacco”
(cioè trasferiti da uno stato dell'Unione Europea per
lavorare temporaneamente in un altro), i loro datori di lavoro non
sono obbligati a rispettare le regole salariali del paese ospite.
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