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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIII - Numero 31 MARZO 2015
STUDI E RICERCHE
AUMENTA IL DIVARIO FRA I TRAFFICI MARITTIMI CONTAINERIZZATI
DAL NORD AMERICA AL MEDITERRANEO
Secondo una recente analisi della Drewry, il divario fra i
traffici dal Mediterraneo al Nord America si è allargato in
modo significativo.
La ditta di analisi afferma che la stabile crescita nella tratta
di andata in direzione ovest è stata scalfita dalla
"scivolata dell'attività dei viaggi di ritorno".
La Drewry sottolinea come a dicembre si sia assistito ad una
crescita da un anno all'altro dell'8,4% nella tratta in direzione
ovest, in "estremo contrasto" con il calo del 19,8% dei
traffici di ritorno in direzione est.
Infatti, date le migliori condizioni della direzione ovest, la
Maersk Line ha annunciato il 10 marzo un incremento tariffario
generale di 300 dollari per contenitore dal Mediterraneo al Nord
America a partire dal prossimo 1° aprile.
Secondo i dati medi lungo 12 mesi della Drewry, la diminuzione
dei traffici in direzione est è stata particolarmente
pronunciata a settembre ed ottobre, più o meno il periodo in
cui è apparso chiaro che l'Eurozona dei 19 stati membri stava
passando da una negativa modalità deflattiva ad una
stagnazione.
La Drewry afferma che data l'imminenza dell'alta stagione i
vettori avevano bisogno di riporre le proprie speranze su una
ripresa dell'Eurozona per occuparsi delle più debole tratta
in direzione est.
Secondo la ditta di analisi, il livello di utilizzazione delle
navi dal Nord America al Mediterraneo è sceso sino alla bassa
percentuale del 38% a dicembre, rispetto a circa il 50% all'inizio
del 2014. E le prospettive immediate per questo traffico restano
pessimistiche.
Secondo i dati della sua pubblicazione Container Freight Rate
Insight, a detta della Drewry "la tariffa media tutto
compreso applicata dagli spedizionieri per carichi immediati da New
York a Genova è affondata sino a 1.120 dollari per 40 piedi a
gennaio del 2015, in ribasso dell'8% da un mese all'altro".
Inoltre, se i vettori dovessero essere sempre più
obbligati a darsi da fare per raccogliere carichi allo scopo di
riempire gli slot diretti ad est, aumenterebbero le possibilità
di una spirale verso il basso delle tariffe a pronti.
L'ampliamento dello squilibrio fra i traffici, afferma la
Drewry, è illustrato dalla proporzione fra offerta e domanda
dal Mediterraneo al Nord America a dicembre: la capacità
mensile stimata era di 156.000 TEU, con una domanda in direzione
ovest di 104.000 TEU ed una in direzione est di appena 60.000 TEU.
Dalla fine dello scorso anno, il valore dell'euro è
calato del 15% circa rispetto al dollaro sino a circa 1,08 dollari,
spingendo alcuni economisti a prevedere la parità entro
l'estate.
I consumatori e le industrie dell'Europa meridionale, già
alle prese con le misure di austerità, adesso si trovano a
dover pagare prezzi più alti di quelli praticati in
precedenza per le merci statunitensi, intaccando così
ulteriormente le prospettive di traffico.
Ai primi di marzo la Banca Centrale Europea ha finalmente
lanciato il suo programma quantitativo di agevolazioni per 60
miliardi di euro al mese finalizzato ad incrementare la spesa dei
consumatori mediante l'immissione di denaro nella problematica
Eurozona.
Si tratta di una strategia che in genere ha funzionato per le
economie degli Stati Unito e del Regno Unito all'indomani della
crisi finanziaria, ma gli economisti sono divisi quanto all'ipotesi
se lo stampare moneta in una Eurozona complicata possa comportare il
medesimo impatto, non da ultimo a causa del persistere della saga
del debito greco che sta offuscando gli eventi.
Le quattro principali alleanze di condivisione di navi est-ovest
avranno bisogno di osservare molto da vicino l'impatto del programma
quantitativo di agevolazioni e di essere pronte ad adeguare la
propria capacità dei servizi fra i porti mediterranei e
nordamericani mitigando di conseguenza l'erosione delle tariffe di
nolo.
Nel contempo, secondo gli ultimi dati delle statistiche sui
traffici containerizzati, i volumi dall'Asia all'Europa sono
diminuiti da un anno all'altro del 2,9% a gennaio sino a 1,4 milioni
di TEU, riflettendo altresì senza dubbio la domanda più
tenue di merci asiatiche da parte dei consumatori europei.
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