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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIII - Numero 15 APRILE 2015
TRASPORTO STRADALE
PARLAMENTO EUROPEO DIVISO CIRCA LA NORMATIVA TEDESCA SUL
SALARIO MINIMO
Il Parlamento Europeo si è diviso nel corso di un
dibattito sul salario minimo svoltosi il 25 marzo scorso alla
presenza della Commissaria Europea Violeta Bulc.
I parlamentari di Bruxelles ha discusso se la regolamentazione
sul salario minimo in uno stato membro dell'Unione Europea debba
applicarsi ai camion stranieri che passano nel paese.
La Bulc ha chiarito che le regole nazionali debbono conformarsi
alla normativa dell'Unione Europea.
La Commissione, ha detto la Bulc, non ha ancora concluso le
proprie indagini in ordine ai provvedimenti tedeschi ed ai loro
effetti.
Per questa ragione, ha spiegato, la Commissione non è
ancora in grado di fornire una risposta chiara alle domande del
parlamento.
Peraltro, afferma la Bulc, la Commissione potrebbe affrontare la
questione degli standard sociali e delle condizioni di lavoro nel
settore dei trasporti nell'ambito delle proprie proposte legislative
per il "pacchetto dei trasporti stradali" in programma per
il 2016.
La Germania è stata il 22° stato membro dell'Unione
Europea ad introdurre un salario minimo quando la normativa è
entrata in vigore il 1° gennaio 2015.
La Commissione Europea sta attualmente svolgendo indagini
sull'applicazione della nuova legge sul salario minimo in Germania,
compresi gli autisti stranieri in transito.
Sono stati presentati reclami da parte di diversi stati membri
dell'Unione Europea, nei quali si lamenta la limitazione della
libertà di concorrenza e la presenza di ostacoli burocratici
eccessivamente alti.
Alla fine di gennaio, il governo tedesco ha sospeso
provvisoriamente le prescrizioni sul salario minimo per i traffici
di veicoli pesanti.
La ministra del lavoro tedesco Andrea Nahles ha spiegato le
ragioni che stanno dietro all'iniziativa dopo un incontro a Berlino
con la sua controparte polacca Wladyslaw Kosiniak-Kamysz.
Il nuovo accordo si applica altresì alle ispezioni che
erano già state avviate.
"Se le procedure dovessero essere già iniziate,
saranno interrotte presto" riferisce il ministero del lavoro.
Peraltro, la sospensione di applica solo ai traffici di transito
e non ai traffici transfrontalieri con origine o destinazione in
Germania.
Il 21 gennaio, la Commissione ha iniziato un procedimento pilota
europeo allo scopo di indagare se l'applicazione di un salario
minimo ai traffici di transito in Germania sia compatibile con la
normativa dell'Unione Europea.
Il ministero ha dichiarato che la sospensione avrà
effetto fino alla conclusione delle indagini dell'Unione Europea.
Il 25 marzo molti membri del Parlamento Europeo hanno
evidenziato la necessità di evitare il dumping sociale e di
promuovere la leale concorrenza fra le imprese di trasporto.
Alcuni di loro hanno suggerito l'introduzione di un salario
minimo in tutta l'Unione Europea e hanno chiesto alla Commissione di
fare proposte sulla protezione dei diritti sociali e sulle
condizioni di lavoro degli autisti.
A detta dei membri del Parlamento Europeo, tali proposte
dovrebbero altresì comprendere una "lista nera"
delle imprese che non hanno rispettato le prescrizioni.
I membri del Parlamento Europeo discutono i problemi
correlati al provvedimento
Il vicepresidente della Commissione sull'Occupazione del
Parlamento, Thomas Mann (Partito Popolare Europeo), ha affermato di
essere sorpreso dal fatto che la Bulc non abbia fatto nulla di
"significativo".
"Nella sessione plenaria, la Commissaria non è stata
in grado di fornire alcuna precisa indicazione riguardo a se le
regole tedesche sul salario minimo per i camionisti stranieri siano
compatibili o meno con la normativa dell'Unione Europea" ha
dichiarato.
Mann afferma che sospendendo il salario minimo per i soli viaggi
di transito il governo tedesco ha reagito in proporzione alle
"critiche talvolta eccessive dell'Europa Orientale".
"Adesso la Commissione Europea dovrebbe trovare una
soluzione per evitare le distorsioni alla concorrenza, che gravano
sul datore di lavoro e sulle imprese di medie dimensioni nei settori
dei trasporti e della logistica" ha concluso Mann.
Jutta Steinruck ha definito strana la discussione sulla legalità
della norma sul salario minimo.
"Nella normativa dell'Unione Europea, i camionisti ricadono
sotto le prescrizioni della Direttiva sui Lavoratori Distaccati o
del Regolamento Roma I" ha dichiarato la portavoce sulle
politiche sociali e dell'occupazione del Partito Socialdemocratico
Tedesco.
"Entrambe le regolamentazioni rendono possibile agli stati
membri di creare regole proprie in ordine alla protezione dei
dipendenti provenienti dall'estero" ha commentato la Steinruck.
Altri membri del Parlamento Europeo hanno sottolineato che
l'applicazione delle normative nazionali sul salario minimo agli
autisti stranieri intralcia la libera movimentazione delle merci.
Ciò, mettono in evidenza i parlamentari, contraddirebbe
le leggi dell'Unione Europea sul mercato interno ed il principio di
sussidiarietà, poiché crea costi aggiuntivi ed
ostacoli burocratici per le imprese di trasporto estere.
Per il membro del Parlamento Europeo Gesine Meißner,
portavoce delle politiche di trasporto della Alleanza dei
Democratici e dei Liberali per l'Europa, il governo tedesco ha
superato l'obiettivo con la sua legge sul salario minimo.
"I nostri vicini europei hanno ragione di sentirsi
frustrati, perché la Germania vi ha incluso i transiti
internazionali, di modo che essa può in parte decidere i
salari delle imprese di trasporto estere, per non parlare
dell'aumento degli oneri burocratici".
I vicini dell'Unione Europea respingono la normativa tedesca
sui salari
Il 23 marzo i camionisti polacchi hanno bloccato le strade
protestando alla frontiera tedesca contro il salario minimo imposto
dalla Germania.
Gli spedizionieri hanno accusato il governo tedesco di
infrangere la normativa dell'Unione Europea.
Il presidente della Association of Television Transport, Jan
Buczek, ha affermato: "Siamo schiacciati dall'incremento dei
costi".
Compagnie di navigazione austriache, polacche ed ungheresi
stanno per avviare azioni legali contro il salario minimo tedesco
mediante un'iniziativa di ricorso costituzionale.
Il ricorso è stato presentato alla Corte Costituzionale
tedesca l'11 marzo.
Un portavoce del ministero ha dichiarato che lo stesso dicastero
attenderà "con calma" che la corte con sede a
Karlsruhe prenda una decisione.
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