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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIII - Numero 30 APRILE 2015
TRASPORTO FLUVIALE
IL MAASVLAKTE II AD ALTA TECNOLOGIA INAUGURATO ALLA PRESENZA
DEL RE DEI PAESI BASSI PER DARE IMPULSO AL PORTO DI ROTTERDAM
Gli operatori di chiatte fluviali di Rotterdam hanno dovuto
subire quest'anno un primo trimestre difficile, dal momento che la
congestione presso i terminal container ha compromesso gli orari
settimana dopo settimana, ma la nuova futuristica infrastruttura di
Maasvlakte II della APM Terminals è stata progettata al fine
di migliorare in modo significativo la produttività della
filiera distributiva nell'entroterra mediante una banchina dedicata
alle chiatte.
Una spettacolare dimostrazione di “balletto dei box”
ad opera dell'automazione del nuovo terminal ha provocato l'ovazione
degli oltre 500 dirigenti del settore dello shipping presenti al
momento dell'inaugurazione ufficiale dell'infrastruttura da 500
milioni di euro il 24 aprile da parte del Re Guglielmo Alessandro.
Etichettata come “il terminal container più
tecnologicamente avanzato e più eco-sostenibile del mondo”,
l'infrastruttura dalla capacità di 2,7 milioni di TEU è
la prima ad impiegare gru a cavaliere bordo-banchina controllate a
distanza.
Le otto gru ad alimentazione elettrica sono servite da un
parco-mezzi di terra composto da 62 veicoli guidati ad elevazione
automatizzata a batteria e da 54 gru a cavaliere automatizzate su
rotaia e, poiché l'alimentazione è generata dal vento,
l'operatore afferma che il terminal è privo di emissioni.
Il terminal da 86 ettari, realizzato su un terreno strappato al
Mare del Nord, dispone di 1.000 metri di banchina, con due gru
aggiuntive per chiatte e due gru ferroviarie.
Esso è stato progettato come hub multimodale per ridurre
il numero dei contenitori movimentati via strada.
L'amministratore delegato della APMT Kim Fejfer ha definito il
Maasvlakte II un “elemento rivoluzionario” e ha
affermato che a causa dell'automazione i clienti delle linee di
navigazione sperimenteranno un 40% in più di produttività.
In effetti, è stato difficile trovare qualcuno nel corso
dell'evento che non fosse davvero impressionato dalla tecnologia
futuristica dell'infrastruttura, che ha movimentato la sua prima
nave di linea principale a dicembre e che ci si aspetta costituisca
un modello comune per gli altri progetti della APMT in tutto il
mondo.
Peraltro, i dirigenti della APMT sono stati svelti a rammentare
che allo scopo di conseguire un ritorno rispetto ai notevoli
investimenti della società occorre che vettori e caricatori
indirizzino carichi nell'infrastruttura.
Una fonte ha dichiarato: “La APMT ha fatto il suo, adesso
sta ai vettori fare lo stesso”. Questa affermazione potrebbe
essere un accenno di replica alle critiche espresse nei confronti
dei porti con la frase “siete voi che dovete darvi da fare”
da parte delle linee di navigazione containerizzate nel corso dei
periodi di seria congestione nei terminal del Nord Europa negli
ultimi anni.
Gli operatori di chiatte e di navi di raccordo sono
invariabilmente quelli che soffrono maggiormente la congestione dei
terminal container ed un partecipante all'evento ha descritto i
primi tre mesi di quest'anno come “i peggiori di sempre”
presso i porti hub del Benelux.
“Un terminal non puntuale a Rotterdam può
compromette tutti i nostri orari” lamenta un operatore di
raccordo, aggiungendo che “nessuno vuol pagare un noleggio
extra” quando la nave feeder non è in grado di
accostare alla banchina.
Inoltre, gli operatori fluviali adesso impiegano battelli da 200
TEU ed oltre che impongono tariffe di noleggio giornaliere di un
certo rilievo e nel mercato odierno in cui i margini sono esigui
essi semplicemente non possono permettersi di subire costanti
ritardi nella lavorazione.
La promessa del direttore generale dell'APMT Maasvlakte II,
Frank Tazelaar, di un “servizio più affidabile”
per gli operatori di chiatte fluviali in ragione del modello
progettuale e della concezione operativa dell'infrastruttura sarà
musica per le orecchie di quegli assediati fornitori di servizi.
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