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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIII - Numero 31 MAGGIO 2015
TRASPORTO MARITTIMO
I PROFITTI DEI TRASPORTATORI DI CONTAINER DOVUTI AL PETROLIO
A BUON MERCATO FINIRANNO PER ALIMENTARE UNA GUERRA TARIFFARIA DEI
NOLI DATA L'ATTENUAZIONE DELLA DOMANDA
Poiché 13 principali vettori marittimi hanno riferito che
i propri risultati relativi al primo trimestre sono stati alimentati
dal calo del 49% dei prezzi del carburante e dai guadagni inerenti
agli scambi con l'estero derivanti dall'apprezzamento del dollaro
statunitense, la ditta di consulenze Alphaliner ritiene che gli
elevati profitti fatti registrare nel periodo serviranno solo ad
alimentare la guerra tariffaria dei noli.
Alphaliner calcola che i margini medi sui profitti operativi
sono migliorati notevolmente nei primi tre mesi rispetto allo stesso
periodo del 2014: il settore in media ha realizzato margini medi sui
profitti operativi del 5%, che rappresenta un grande miglioramento
rispetto al negativo 1,3% dell'anno precedente.
Ancora una volta il vettore taiwanese di nicchia Wan Hai ha
superato la Maersk Line - avendo fatto registrare un impressionante
14% quanto ai margini medi sui profitti operativi - rispetto
all'11,7% della linea di navigazione danese ed al terzo classificato
CMA CGM con il 10,1%.
La classifica dei margini medi sui profitti operativi di
Alphaliner è chiusa dalla giapponese MOL con un 1,6% negativo
e dal marginale 0,8% della APL con sede a Singapore.
La società di analisi nota che diversi vettori sono stati
in grado di far registrare i loro migliori risultati trimestrali ma
sostiene che il successivo calo delle tariffe di nolo, unitamente
all'incremento dell'11% da un trimestre all'altro dei prezzi del
bunker verificatosi da lì in poi, ha significato che gli
utili dei vettori sono stati ancora una volta posti sotto pressione.
E questo, a detta di Alphaliner, è stato esacerbato da una
debole crescita della domanda, "specialmente nel fondamentale
mercato dell'Asia-Europa, così come nei traffici relativi al
Sudamerica, all'Africa ed all'Australia".
Essa ritiene che i vettori saranno ostacolati anche da
significativi picchi di capacità nelle tre principali
direttrici di traffico in cui la crescita della domanda è
stata fino adesso quest'anno relativamente sostenuta: l'Asia-Costa
Orientale USA, la transatlantica e l'interasiatica.
Con una guerra tariffaria in pieno svolgimento in tutti gli
importanti traffici Asia-Europa, ricavare buoni rendimenti dalle
altre rotte diventa più importante quale compensazione dei
periodi di viaggi marginali o poco produttivi sulla rotta di alto
valore. Nel contempo, molti vettori della tratta Asia-Nord Europa
hanno annunciato per il 1° giugno incrementi tariffari generali:
non è che un altro tentativo di spingere più in alto
le tariffe prima dell'alta stagione.
Il 20 maggio la Maersk ha annunciato un incremento dal 1°
giugno di 800 dollari per TEU sull'Asia-Nord Europa e di 600 dollari
per TEU sull'Asia-Mediterraneo.
Tuttavia, la storia recente suggerisce come la durata di questi
ambiziosi incrementi tariffari generali stia diventando sempre più
breve: il guadagno indotto dall'incremento tariffario generale di
581 dollari per TEU registrato l'8 maggio dallo Shanghai
Containerized Freight Index si è quasi dimezzato appena una
settimana dopo. Lo scenario negativo seguito ad un buon primo
trimestre per i vettori marittimi ha indotto altre voci riguardanti
le cattive prestazioni della APL, tanto che nelle hall degli eventi
dello shipping è stato suggerito un certo numero di
potenziali acquirenti.
Il redditizio vettore con sede a Hong Kong OOCL è stato
per qualche tempo il favorito degli speculatori, ma fra i candidati
che adesso vengono proposti c'è la Maersk. La Maersk Line è
cresciuta mediante acquisizioni fino a diventare il più
grande vettore di trasporto contenitori del mondo, ma in seguito
alla notevole indigestione causata dalla sua acquisizione della P&O
Nedlloyd nel 2005, appena sei anni dopo il suo rilevamento della
Sealand, ha mostrato poco interesse verso qualsiasi ulteriore
attività di fusione/o acquisizione.
In ogni caso, sostiene Alphaliner, non c'è alcuna
indicazione formale secondo cui la APL sia davvero in vendita. A
detta di Alphaliner, sarebbe improbabile che la Temasek Holdings,
branca di investimento del governo di Singapore nonché
azionista di controllo al 67% della NOL, società-madre della
APL, "vendesse sottoprezzo il solo cespite rimasto della NOL,
sebbene sia probabile che questa potrebbe essere l'unica ragione per
cui acquirenti interessati dotati di tasche abbastanza profonde
potrebbero essere tentati di fare un'offerta".
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