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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIII - Numero 31 MAGGIO 2015
STUDI E RICERCHE
LUNGA ED ACCIDENTATA LA STRADA VERSO TARIFFE DI TRASPORTO
CONTENITORI PIÙ ALTE ALLA LUCE DELL'INCREMENTO DELL'ECCESSO
DI CAPACITÀ
Secondo l'ultima analisi di mercato del trasporto marittimo
elaborata dalla Danish Ship Finance, "l'enorme eccesso di
offerta" nel settore containerizzato affliggerà il
settore per altri due anni.
Dopo di che, le cose "potrebbero migliorare" - previo
ritorno all'equilibrio fra domanda ed offerta - ma ci si aspetta che
la strada verso tariffe più alte sia "lunga ed
accidentata".
Il rapporto è critico nei confronti di un settore che
"continua a fare piani per il futuro come se valessero ancora i
modelli passati" e sostiene che il dirottamento a livello
globale della produzione verso paesi a basso costo, che era stato
responsabile delle passate espansioni dei traffici - e a causa di
una serie di eventi fra cui l'aggregazione della Cina al WTO nel
2001 - è improbabile che si ripeta.
Lo spostamento della produzione lontano dalle economie avanzate
sta "ora perdendo terreno", affermano gli autori,
sottolineando come il livello della containerizzazione globale
"sembra essersi stabilizzata" e come siano "improbabili"
significativi ulteriori balzi in avanti.
Infatti, una tempesta perfetta sta covando a causa di un
registro delle ordinazioni di cellule containerizzate stracolmo che
ha 1,9 milioni di TEU la cui consegna è programmata per
quest'anno: cosa che, fatte le correzioni dovute alle rottamazioni,
si calcola porti ad un incremento della flotta containerizzata
globale di circa il 10%.
Allo stesso tempo, le previsioni sulla crescita del mercato sono
state riviste al ribasso.
La Maersk ha ammesso nei suoi risultati relativi al primo
trimestre che si aspettava che la crescita fosse "nella fascia
bassa del 3-5%).
Tuttavia, la Danish Ship Finance afferma che il divario fra
domanda ed offerta potrebbe ridursi di circa il 30% se i vettori e
gli operatori di tonnellaggio fossero in grado di differire alcune
delle consegne programmate per l'anno, una tattica di cui si sono
serviti in passato.
Metà dell'eccesso di ordinazioni di tonnellaggio è
relativo a grandissime navi portacontainer da 14.000 TEU ed oltre,
dal momento che i vettori marittimi persistono nella propria
politica di riduzione dei costi unitari mediante l'aumento di scala
delle navi al fine di compensare le tariffe di nolo ostinatamente
basse.
Peraltro, queste navi più grandi hanno bisogno di essere
sufficientemente utilizzate perché lavorino secondo parametri
economici e le magagne si manifestano nella strategia dei vettori
quando le alleanze containerizzate non sono in grado di riempire le
loro grandissime portacontainer.
Così, invece di cancellare un viaggio, i vettori sono
costretti a comprare carichi sul mercato a pronti per migliorare il
loro livello di assegnazioni, spesso a spese dei colleghi della
propria alleanza, perpetuando perciò il ciclo vizioso
dell'erosione delle rate.
Inoltre, il mercato a pronti sta acquistando influenza, visto
che rapporti aneddotici dalla Cina suggeriscono che i caricatori
stanno fuggendo via dai contratti annuali a favore di accordi meno
cari in offerta che sono stati ribassati in linea con i notevoli
cali del mercato a pronti dall'inizio dell'anno.
La Danish Ship Finance si aspetta che il livello di
utilizzazione delle flotte diminuisca sin quasi del 79% nel 2015 e
2016, il che non lascia ben sperare per le aspirazioni di calcolo
relativo ai viaggi dei vettori, ma si tratta forse di una realtà
alla quale essi devono iniziare ad abituarsi.
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