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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIII - Numero 15 SETTEMBRE 2015
TRASPORTO MARITTIMO
LE LINEE DI NAVIGAZIONE CONTAINERIZZATE STANNO PASSANDO AD
UNA STRATEGIA DI INCREMENTO DELLE TARIFFE A DUE FASI?
Le linee di navigazione containerizzate attive nei traffici
Asia-Europa stanno tentando di far passare un altro incremento
tariffario generale alla fine di settembre dopo non essere riuscite
ad ottenere più di un terzo degli incrementi tariffari
generali introdotti all'inizio di settembre.
La CMA CGM ha dichiarato ieri che avrebbe avviato una
"ristrutturazione aggiuntiva delle tariffe" di 500 dollari
per TEU fra l'Asia, il Nord Europa ed il Mediterraneo con effetto
dal 20 settembre e si è capito che la Cina Shipping avrebbe
proposto per la stessa data un incremento tariffario generale
supplementare di 525 dollari per TEU.
La APL ha reso noto ai clienti il 14 agosto scorso un ulteriore
incremento tariffario generale di 500 dollari per TEU dal 20
settembre, come se non bastasse quello di 950 dollari proposto a
partire dal 1° settembre.
Dopo l'implementazione di un incremento tariffario generale
medio di 1.000 dollari per TEU all'inizio di settembre, le tariffe a
pronti rilevate dallo SCFI (Shanghai Containerised Freight Index)
sono salite solamente di 172 dollari per TEU in relazione al Nord
Europa e di 168 dollari per TEU riguardo ai porti del Mediterraneo.
A causa delle prolungate celebrazioni per la Vittoria a Pechino
il 3 e 4 settembre, la pubblicazione dello SCFI della prima
settimana di settembre è stata posticipata: potrebbe quindi
esserci spazio per una ulteriore svolta verso l'alto, sebbene la
storia recente suggerisca come ciò sia improbabile.
Questo fa seguito al balzo precedente all'incremento tariffario
generale di 122 e 248 dollari rispettivamente e porta la lettura
dello SCFI a 763 dollari per il Nord Europa ed a 865 dollari per il
Mediterraneo: alquanto al di sotto del livello di cui hanno bisogno
i vettori se vogliono tenersi stretti i profitti ricavati dai primi
sei mesi di traffici.
Le tariffe a pronti sono diventate più importanti per i
vettori quest'anno perché essi sono stati obbligati ad
attingere sempre più da questo mercato per riempire le loro
navi visto l'indebolimento della domanda, dal momento che stavano
raggiungendo il massimo della capacità mediante l'impiego di
navi più grandi.
Sebbene i vettori rifiutino di divulgare la percentuale di
carichi a pronti rispetto ai carichi con pagamento derivante da
contratto, una fonte di una importante linea di navigazione ha
dichiarato recentemente che in alcuni viaggi alla volta del Nord
Europa quest'estate i carichi a pronti erano stati "oltre il
50%" rispetto al 25% circa di un anno fa.
Ed i caricatori che pagano carichi da contratto annuale a
tariffe più alte hanno chiesto ai vettori di concedere
riduzioni provvisorie dei prezzi che riflettano il mercato ed alcuni
hanno persino stracciato degli accordi affidando le proprie attività
ad un altro vettore con offerte meno care.
In passato, i vettori Asia-Europa erano protetti dalla peggiore
instabilità delle tariffe a pronti da un ammortizzatore
contrattuale, ma l'influenza degli indici delle tariffe di nolo è
in crescita e non può più essere ignorata come "un
azzardo" dalle linee di navigazione containerizzate.
L'impatto sui risultati finanziari derivante da un sostenuto
periodo di tariffe a pronti sotto-economiche si può vedere
nel rapporto sul secondo trimestre di Hapag-Lloyd che mostra un
declino a di 220 dollari per TEU da un anno all'altro della propria
tariffa media relativa all'Asia-Europa, che avrebbe potuto far
finire in rosso il vettore tedesco se non fosse stato per il
guadagno inatteso dovuto ad un calo del 50% dei prezzi del
carburante.
Esso probabilmente ha spinto l'amministratore delegato della
Hapag-Lloyd Rolf Jabben Hansen a dichiarare di essere intenzionato
ad essere "più responsabile nel mercato a pronti"
in futuro: per quanto, date le pressioni affinché vengano
riempite a metà le navi, ciò potrebbe essere più
facile a dirsi che a farsi.
Nel contempo, dopo il relativo insuccesso degli incrementi
generali tariffari del 1° luglio, del 1° agosto ed ora
probabilmente del 1° settembre, sembra che i vettori stiano
provando un'altra tattica mediante la proposta di incrementi
aggiuntivi minori da mettere in atto alla metà del mese. (da:
theloadstar.co.uk, 3 settembre 2015)
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