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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIII - Numero 15 SETTEMBRE 2015
STUDI E RICERCHE
GLI OPERATORI DI TERMINAL CONTAINER COSTRETTI AD INVESTIRE DI
PIÙ PER SOSTENERE LA CAPACITÀ
Secondo il Global Container Terminal Operators Annual Report
2015, gli operatori di terminal container portuali vengono
indotti ad effettuare notevoli investimenti al fine di sostenere la
capacità per accogliere le navi più grandi e la
domanda globale in aumento.
Il rapporto, pubblicato dalla Drewry Maritime Research di
Londra, prevede una crescita media della domanda portuale
containerizzata mondiale del 4,5% all'anno da qui al 2019 e questo
equivale ad altri 168 milioni di TEU in più di traffici
portuali, il che porta il totale mondiale a 850 milioni di TEU, come
riporta il Marine Link di New York.
L'Asia rappresenta il 60% delle previsioni di crescita
complessiva della domanda.
Allo stesso tempo, l'impiego delle mega-navi e la formazione
delle nuove imponenti alleanze marittime vanno ad aggiungersi alle
pressioni sulla capacità degli operatori terminalistici di
tutto il mondo.
In risposta a tale situazione, un certo numero delle 23 società
che secondo la Drewry sono operatori terminalistici
globali/internazionali sta effettuando investimenti allo scopo di
accrescere la capacità nel corso dei prossimi cinque anni.
La APM Terminals e la DP World sono le più attive in
termini di numero dei nuovi progetti di prossima realizzazione ma in
termini assoluti è la PSA International che sta aggiungendo
la maggior parte della capacità, in particolare presso il
porto della propria sede di Singapore.
Anche Hutchison, CMA CGM, TIL ed ICTSI dispongono di piani di un
certo rilievo; l'espansione dell'ultima società citata
rappresenta un incremento del 40% rispetto all'attuale capacità
del suo portafoglio.
L'attenzione principale in ordine alle espansioni da parte degli
operatori terminalistici globali/internazionali riguarda gli
sviluppi di terreni edificabili in località situate
nell'ambito di mercati emergenti, mentre l'attività di
acquisizioni e cessioni si è ridotta dallo scorso anno.
Anche la Gulftainer ha piani ambiziosi e la Shanghai
International Ports Group conserva il proprio desiderio di
espansione internazionale.
Nel contempo, gli investitori finanziari continuano ad acquisire
e vendere quote in società terminalistiche e portuali.
Possedere ed operare terminal container su base internazionale
restano attività produttive di profitti ma che devono far
fronte a notevoli difficoltà.
"I tipici margini operativi lordi per gli operatori
terminalistici globali/internazionali restano compresi nella fascia
dal 20 al 45 per cento ed i risultati finanziari del 2014 sono stati
in gran parte in linea con gli anni precedenti, cosa che dimostra la
compattezza e l'affidabilità della capacità di
profitto degli operatori terminalistici" afferma l'analista
della Drewry Neil Davidson.
"Tuttavia, conservare questi margini diventerà
sempre più difficoltoso alla luce delle domande ingenerate
dalle navi più grandi e delle alleanze" afferma.
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