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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIII - Numero 30 SETTEMBRE 2015
TRASPORTO STRADALE
AUTOTRASPORTO MERCI AFFLITTO DA NUOVI RITARDI ALLE FRONTIERE
E DAI COSTI
I nuovi controlli alle frontiere interne all'Europa in corso di
introduzione in conseguenza dell'attuale crisi dei migranti stanno
aggravando i tempi di viaggio ed i costi per gli operatori di
trasporto stradale, tanto che alcuni di loro sono intenzionati ad
introdurre nuovi oneri allo scopo di compensare i tempi di attesa
più lunghi per i camion alle frontiere europee.
Diversi paesi europei alle prese con i loro attuali enormi
flussi di rifugiati e migranti in fuga dai conflitti in Siria,
Afghanistan ed alcune zone dell'Asia hanno imposto controlli e
chiusure delle frontiere negli ultimi giorni, tanto che è
stato riferito di lunghi accumuli di camion nei principali corridoi
internazionali di trasporto merci.
Oltre alle chiusure di emergenza delle frontiere fra l'Ungheria
e ed i paesi vicini Serbia e Croazia, anche Germania, Austria e
Slovacchia hanno tutte reimposto controlli delle identità in
alcune sezioni delle loro frontiere, mentre si dice che la Polonia
ed i Paesi Bassi stiano considerando se comportarsi analogamente.
I commentatori hanno sottolineato che la minaccia alla zona di
Schengen, la zona unica europea che consente viaggi senza frontiere
fra 26 stati, presenta un prezzo finanziario così come un
costo umanitario.
Il servizio stampa AFP afferma che la Germania aveva istituito
controlli lungo la propria frontiera con l'Austria da una settimana
per controllare la marea umana e che l'Austria e la Slovacchia ne
avevano seguito l'esempio.
Adesso la Germania sta altresì rafforzando le proprie
frontiere con la Francia e la Repubblica Ceca.
La AFP ha detto che, a partire dalla metà del mese,
lunghissime code di veicoli si sono formate in Francia ed Austria e
ha citato il gruppo di trasporti tedesco Allgeier Translog secondo
il quale i suoi veicoli hanno sperimentato ritardi in tutti gli
attraversamenti transfrontalieri.
È stato sottolineato che, quando i camion arrivano in
ritardo, scaricano le merci più tardi e sono più lenti
nel prelevare i nuovi carichi, cosa che presto comporta una carenza
di capacità.
"E questo sospinge i prezzi verso l'alto" fa notare la
società.
Secondo la federazione dei trasportatori bavaresi, i
rallentamenti presso le frontiere nazionali giungono in un momento
di scarsa capacità nella rete europea di trasporto a causa di
un incremento dei traffici.
Sebastian Lechner, amministratore delegato della federazione,
afferma che la Baviera da quel momento era stata la più
afflitta dai controlli alla frontiera, dato che tutto il traffico
merci dall'Italia, importante partner commerciale della Germania,
transita attraverso l'Austria e la Baviera.
La AFP ha inoltre riportato che, secondo l'associazione olandese
dei trasporti e della logistica, se dovessero essere istituiti dei
controlli lungo tutte le frontiere della zona di Schengen le perdite
dei guadagni per le sole imprese di trasporto olandesi
ammonterebbero a 600 milioni di euro all'anno, partendo dal
presupposto di un'ora di ritardo per ogni frontiera.
"Più in generale, il ritorno dei controlli alle
frontiere rappresenta un brutto colpo per la competitività
europea" ha dichiarato l'associazione alla AFP.
Nell'Unione Europea, circa tre quarti del traffico merci viaggia
su strada, stima l'associazione.
Secondo la AFP, Doriano Bendotti, segretario provinciale della
FAI (Federazione Autotrasportatori Italiani) di Bergamo, ha
dichiarato che i rallentamenti del traffico sono aumentati nelle
regioni di confine in Germania, Ungheria e Repubblica Ceca, ma ha
altresì detto che "non ci si trova in una situazione di
emergenza".
I costi del trasporto alla volta del Regno Unito sono già
aumentati a causa dell'inasprimento delle procedure di sicurezza nel
porto francese di Calais, afferma Bendotti, dal momento che i
migranti cercano di attraversare la Manica da Calais alla Gran
Bretagna, spesso introducendosi di nascosto nel cassone del camion.
L'associazione tedesca degli spedizionieri di merci e della
logistica ha dichiarato alla AFP che la congestione dei traffici
costituisce una parte quotidiana dell'attività e che potrebbe
essere compensata in parte dalla pianificazione di tempi di viaggio
più lunghi.
Peraltro, se i controlli alle frontiere dovessero durare
settimane o più, allora - aggiunge l'associazione - le
imprese del settore dovrebbero parlare con i propri clienti
dell'adeguamento dei prezzi.
Infatti, nel contesto di un settore che presenta margini assai
esigui, questi costi aggiuntivi non sono sostenibili a lungo
termine, commenta Sebastian Scholte, amministratore delegato della
Jan de Rijk Logistics.
"Pertanto, la Jan de Rijk Logistics ha annunciato di stare
per iniziare ad applicare costi di attesa per ogni ora aggiuntiva di
ritardo a causa dei controlli alle frontiere od interruzioni nel
tunnel al fine di ovviare ad almeno alcuni degli oneri aggiuntivi di
prezzo" afferma.
Scholte ha dichiarato che i problemi degli ultimi mesi nel
tunnel fra Calais e Dover hanno indotto un grande impatto
finanziario sulla Jan de Rijk Logistics.
Questi costi aggiuntivi sono stati causati da tempi di attesa
straordinari, dal posizionamento dei vuoti e dalla riduzione delle
prenotazioni da parte dei clienti.
"Anche se abbiamo dovuto fronteggiare una situazione molto
difficile, ciononostante siamo stati in grado di fornire ai nostri
clienti un servizio eccellente senza alcun incidente" dichiara
Scholte.
"Le rigorose misure di sicurezza, le procedure ed i
materiali allo stato dell'arte della nostra società hanno
fortunatamente evitato qualsiasi interruzione.
Nel corso di questi mesi abbiamo anche approntato una squadra
operativa speciale al fine di monitorare costantemente la
situazione".
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