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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIII - Numero 31 OTTOBRE 2015
TRASPORTO MARITTIMO
LA DREWRY DIPINGE UN QUADRO FOSCO PER IL TRASPORTO MARITTIMO
DI CONTENITORI A CAUSA DEI PROBLEMI DERIVANTI DAL RALLENTAMENTO A
LIVELLO GLOBALE
LA Drewry ha quasi dimezzato le proprie previsioni sulla
crescita globale per il trasporto marittimo di contenitori
quest'anno, in ribasso fino al 2,2% rispetto al 4,3%, e le sue
previsioni relative al 2016 sono state ridimensionate al 3,3% dal
4,9%, cosa che riflette la "natura significativa" del
rallentamento a livello globale nel corso degli ultimi mesi.
In occasione della pubblicazione del suo ultimo rapporto "Global
Container Terminal Operators Annual Review & Forecast",
il direttore delle ricerche su porti e terminal della Drewry Neil
Davidson ha affermato che il ridimensionamento è giunto dopo
che le prospettive della domanda sono sensibilmente peggiorate.
"Le previsioni sulla domanda rivisitate avranno
inevitabilmente un impatto sulle previsioni relative alla capacità
per i terminal" afferma Davidson, sebbene abbia poi aggiunto
che ci vorrà del tempo per valutare la differenza che ciò
potrebbe comportare per i progetti di espansione dei terminal.
Per alcuni, sarebbe come "girare attorno ad una
superpetroliera", dato quanto essi sono avanzati, mentre altri
possono essere rinviati.
Davidson sostiene che tale situazione illustra le diverse nature
della domanda e dell'offerta, con la prima soggetta a cambiamenti
rapidi e dinamici, mentre la capacità si presenta in grandi
quantitativi che sono quasi impossibili da adattare.
L'esperto ha aggiunto che la strategia degli operatori portuali
internazionali di concentrarsi sui mercati emergenti per i progetti
di espansione e nelle nuove ubicazioni continua, mentre le attività
di fusione ed acquisizione "opportunistiche" come la
recente acquisizione da parte della APMT dell'affermato operatore
spagnolo Grup Maritim TCB potrebbero svolgersi a prescindere dello
stato del mercato.
Peraltro, le maggiori sfide che di gran lunga devono affrontare
oggi i porti ed i terminal sono quelle rappresentate dalle navi più
grandi e dalle alleanze più estese che hanno comportato una
minore frequenza dei servizi ma picchi produttivi più
elevati.
Conservare i margini per gli operatori terminalistici in questo
ambiente è diventato più difficile perché le
grandi navi ed alleanze spingono verso l'alto i costi operativi e
costringono gli operatori ad espandersi per accogliere le nuove
richieste dei loro clienti.
Gli operatori terminalistici potrebbero rispondere incrementando
i tassi di movimentazione delle gru da banchina, sebbene Davidson
abbia ammesso come sia improbabile che questo avvenga nel contesto
dell'attuale clima.
Tuttavia, l'analista sostiene altresì che porti e
terminal dovrebbero seguire l'esempio dei propri clienti costituendo
alleanze strategiche e collaborando di più con le linee di
navigazione al fine di mitigare i costi in aumento e risolvere i
colli di bottiglia.
La Northwest Seaport Alliance fra i porti della costa
occidentale statunitense di Seattle e Tacoma è un esempio di
collaborazione fra i porti, per quanto sia possibile riscontrare che
le autorità legislative possano sollevare obiezioni.
Ci si potrebbe chiedere quanta compartecipazione i vettori siano
desiderosi di estendere ai porti di cui si servono, dato che il
settore continua ad essere assai redditizio - e generalmente in
condizione di usufruire di ritorni più alti rispetto agli
investimenti di quanto non accada ai vettori loro clienti - così
come detentore di un patrimonio di valore a lungo termine.
La Hutchison è rimasto il primo operatore di terminal
container nel 2014, sulla base di un risultato pari a 80 milioni di
TEU, seguito dalla APMT con 71 milioni di TEU, dalla PSA con 65
milioni di TEU, dalla Cosco con 64 milioni di TEU e dalla DP World
con 58 milioni di TEU.
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