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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIII - Numero 15 DECEMBRE 2015
TRASPORTO FERROVIARIO
LA DEUTSCHE BAHN POTREBBE AVERE IN PROGRAMMA UNA CERTA
RIDUZIONE DEGLI ASSETTI SOCIETARI
Anche se è difficile calcolare il giusto valore della
Deutsche Bahn - quali sarenno gli spostamenti delle sue numerose
parti e come il suo impero apparirà alla fine del prossimo
anno ed oltre - è comunque possibile cercare di appurare
perché il gruppo tedesco stia facendo un serio tentativo di
cambiare i propri assetti societari.
Quando la società statale di trasporto ferroviario
passeggeri e merci e di logistica ha pubblicato i propri risultati
relativi alla metà dell'anno, l'amministratore delegato
Rudiger Grube ha sottolineato come la Deutsche Bahn sia stata in
grado di porre fine alla "più lunga e contraddittoria
vertenza salariale nella storia del gruppo DB davvero all'ultimo
minuto".
Di conseguenza, ha aggiunto, "non dovrebbero più
esserci - e si spera che non ci saranno - altre ondate di scioperi
con sospensioni del lavoro di oltre 350 ore nel trasporto passeggeri
e più di 400 ore nel trasporto merci".
I suoi problemi operativi si sono rispecchiati nei suoi
risultati finanziari della prima metà del 2015: le entrate
sono aumentate dell'1,3% ma i profitti si sono quasi dimezzati,
attestandosi a 391 milioni di euro rispetto a 642 milioni di euro.
Segnatamente, il debito netto è salito da 1,4 a 17,6
miliardi di euro in appena sei mesi, cosa che implica un aumento
della leva finanziaria netta pari a 3,7 volte.
Gli amministratori affermano che la Deutsche Bahn non ha avuto
altra scelta se non quella di diventare un ente più dinamico
e snello e che qualsiasi trasformazione avrebbe chiaramente dovuto
comportare iniziative nell'ambito aziendale in alcune divisioni
fondamentali come la DB Schenker.
Quando annunciò la propria ristrutturazione all'inizio di
questa estate, venne dibattuta la parziale privatizzazione della DB
Schenker Logistics quale parte importante del piano, che giunge in
un momento in cui certi rivali possono trarre vantaggio
dall'incremento della concorrenza nella piazza di mercato europea.
Le forze della concorrenza e condizioni di mercato sfavorevoli
nel trasporto e nella logistica costringono ad apportare cambiamenti
nella Deutsche Bahn, sebbene il processo sia dolorosamente lento.
Separazione
Il gruppo non ha in programma la vendita delle proprie attività
di trasporto e logistica, che effettuano operazioni sotto il marchio
DB Schenker e comprendono due unità, la Logistica e la
Ferroviaria, le cui entrate combinate ammontano al 50% circa del
totale del gruppo.
Alla Logistica fanno capo entrate per circa 15 miliardi di euro
ed è suddivisa in tre segmenti di attività: il
trasporto merci aereo e marittimo (6,6 miliardi di euro); il
trasporto terrestre europeo (6,4 miliardi di euro); la logistica
contrattuale (2 miliardi di euro).
Nel contempo, la Ferroviaria - il cui nuovo capo, Jurgen Wilder,
ha iniziato ai primi del mese - ha un fatturato di circa 5 miliardi
di euro.
Partendo dal presupposto che la Deutsche Bahn raggiunga i 40
miliardi di euro di entrate a livello di gruppo nel 2015, le entrate
delle unità operative della DB Schenker potrebbero essere
valutate fra 0,5x e 0,7x, debiti netti inclusi, sulla base della
traiettoria delle entrate, dei profitti operativi, dei margini e del
livello di capitale investito in ciascuna unità.
Ciò significherebbe una fascia di valutazione fra 7,5 e
10,5 miliardi di euro per la Logistica e fra 2,5 e 3,5 miliardi di
euro per la Ferroviaria.
Questi numeri riflettono il valore dell'impresa, piuttosto che
il valore azionario, di entrambe le divisioni.
I dettagli sulla situazione finanziaria sono approssimativi, ma
partendo dal presupposto che avvenga una separazione e che le due
divisioni finiscano per assumersi il 30% del debito netto del
gruppo, e che il risultante debito netto di 5,5 miliardi di euro
possa essere assegnato alle due unità sulla base dei loro
effettivi flussi di cassa operativi - che si possono desumere
partendo da certi presupposti ma che non sono stati rivelati -
allora il valore azionario della Logistica e della Ferroviaria
potrebbe finire per essere pari, rispettivamente, a 6,5 e 2 milioni
di euro.
Tuttavia, anche in questo scenario al rialzo, la loro leva
finanziaria netta risultante sarebbe insostenibile, cosa che in
parte spiega perché la DB Mobility Logistics - essenzialmente
un conglomerato appartenente alla Deutsche Bahn ed alla quale sono
assegnate le reti di trasporto integrate e che da sempre comprende
le unità Logistica e Ferroviaria - non sia stata quotata in
Borsa negli ultimi anni, malgrado gli ambiziosi piani di offerta
pubblica iniziale e le favorevole condizioni di mercato.
Quando sono stati pubblicati i risultati provvisori, The
Loadstar aveva riferito che la DB Mobility sarebbe stata chiusa ed
inserita nella società-holding del gruppo Deutsche Bahn al
fine di ridurre le strutture doppie, mentre la DB Schenker Rail si
sarebbe aggregata alla Bahn Long Distance.
Come il gruppo aveva ammesso allora, le unità di attività
che "dimostravano le maggiori esigenze di iniziative per
conseguire i loro rispettivi obiettivi finanziari" erano la
Bahn Long Distance, la Bahn Regional, la Schenker Logistics e la
Schenker Rail, tutte quante - Logistics esclusa - assegnate a vari
progetti finalizzati a migliorare, fra le altre cose, la puntualità.
DB Netze Track
Per di più, la condotta anticoncorrenziale è una
questione che non è resa più semplice dalla sua
struttura aziendale eccessivamente diversificata, di modo che
un'altra domanda è come la Deutsche Bahn apparirebbe se
dovesse privarsi della proprietà dei binari, cosa che la
Commissione Europea ha ripetutamente promesso agli altri paesi di
costringere la società a fare.
La DB Netze Track - che comprende DB Netz, DUSS, DB
Fahrwegdienste e DB RegioNetz Infrastruktur - ha avuto il maggiore
impatto negativo sul margine operativo lordo aziendale nella prima
metà dell'anno ed è stata responsabile di perdite
operative per oltre 40 milioni di euro.
I pesanti requisiti patrimoniali rendono l'unità meno
appetibile di quanto possa sembrare a prima vista e potrebbero
renderla ancora meno di così per gli aspiranti pretendenti,
nonostante gli immediati guadagni di quote di capitale.
La Deutsche Bahn afferma che "le unità delle
attività relative alle infrastrutture hanno rappresentato
complessivamente il 73% circa delle spese lorde di capitale"
nella prima metà dell'anno, per complessivi 3,3 miliardi di
euro nel periodo citato, rispetto al 65% circa dell'anno precedente,
quando la DB Netze Track da sola era responsabile del 67% circa di
quelle spese, rispetto al 58% della prima metà del 2014.
L'unità è pesante anche in termini di costi
operativi.
Con i suoi 43.000 dipendenti, si classifica al terzo posto
dietro alla DB Schenker Logistics (65.000) ed alla DB Arriva
(45.300).
Tutti questi elementi hanno contribuito ad un calo del ritorno
sul capitale impiegato dal 5,1% al 6,5% nella prima metà del
2014, il quale suggerisce che altri costi dovranno essere tagliati
il più presto possibile, sollevando pertanto ancor di più
lo spettro di possibili scioperi in futuro.
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