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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXV - Numero 31 OTTOBRE 2017
TRASPORTO STRADALE
I CONTROLLI AL CONFINE CECO MOSTRANO CHE I CAMIONISTI
DELL'EUROPA OCCIDENTALE VIOLANO LE NORME SUL DISTACCO DEI LAVORATORI
Una serie di controlli effettuati dalla Repubblica Ceca hanno
mostrato che i datori di lavoro degli stati membri occidentali
dell'Unione Europea non si attengono alle regole quando si tratta di
lavoratori in distacco.
Secondo la Direttiva Applicativa introdotta nel 2014 i
lavoratori in distacco sono obbligati a conservare una specifica
documentazione sul proprio posto di lavoro.
Questi documenti includono il contratto di lavoro, le schede
orarie che indicano l'inizio, la fine e la durata del periodo di
lavoro giornaliero e la prova del pagamento del salario.
Inoltre, tutte le informazioni debbono essere fornite nella
lingua del paese in cui il dipendente viene inviato.
Questa normativa si applica anche agli autisti dei camion, ma
come hanno mostrato i controlli alla frontiera, nessun autista
proveniente da Germania, Austria, Italia o da altri paesi sono
consapevoli dei loro obblighi.
D'altro canto gli autisti dell'Europa Orientale disponevano
della necessaria documentazione in diverse lingue europee.
"La lettera per la Commissaria Bulc che riassume le
conclusioni delle ispezioni è già pronta.
Essa sarà inviata anche agli altri paesi dell'Unione
Europea" ha dichiarato a EURACTIV.cz Tomáš
Nerold, portavoce del Ministero dei Trasporti ceco.
Disputa est-ovest
Le divergenze fra gli stati membri orientali ed occidentali in
questa materia sono emerse dopo che la Germania, la Francia e
l'Austria hanno introdotto un salario minimo nazionale obbligatorio
(i cosiddetti provvedimenti MiLog e Loi Macron) per tutti i
lavoratori stranieri, camionisti compresi.
Questo provvedimento è stato percepito negativamente
negli stati membri poiché i loro salari sono molto più
bassi di quelli di stati come la Germania o la Francia.
Le critiche si sono levate la prima volta dopo che un camionista
ceco è stato multato in Germania per il suo basso salario.
"Queste sono misure protezionistiche applicate con
l'etichetta del dumping sociale, che comporta una violazione dei
principi fondamentali del mercato interno dell'Unione Europea"
afferma Jana Radova, responsabile dell'ufficio di Bruxelles della
Confederazione Industriale della Repubblica Ceca.
L'introduzione della normativa sul salario minimo è stata
inoltre criticata dalla Commissione Europea, che ha avviato un
procedimento d'infrazione avverso l'applicazione della normativa
francese e tedesca sul salario minimo nel settore dei trasporti.
Al fine di risolvere questa disputa, la Commissione dapprima
aveva stabilito che il settore dei trasporti potesse essere incluso
nella revisione della direttiva sui lavoratori in distacco.
Ciò avrebbe significato che ad un autista ceco di
passaggio in Germania avrebbe dovuto essere pagato lo stesso salario
di un autista tedesco.
Ma la Commissione quest'anno ha proposto una nuova normativa
destinata al settore dei trasporti.
Peraltro, questo "pacchetto sulla mobilità" è
ancora lungi da quanto gli stati membri orientali si aspettavano
perché la proposta di regolamentazione potrebbe danneggiare
la competitività delle aziende ceche, sostengono le imprese
di trasporto ceche.
Questo è il motivo per cui la Repubblica Ceca ha
intrapreso l'iniziativa incentrata sul controllo dei lavoratori
dell'autotrasporto inviati dall'estero: per far sapere ai paesi
occidentali che non stanno rispettando le regole attuali e che
istituire una nuova normativa più rigorosa non sarebbe una
buona idea.
"Si tratta di un'iniziativa intelligente.
È un nuovo argomento per futuri negoziati e c'è
ancora la possibilità di cambiare la revisione del distacco
dei lavoratori nel settore dei trasporti" ha spiegato la
parlamentare europea ceca Martina Dlabajova (ANO, ALDE), una dei
relatori-ombra in ordine alla revisione della direttiva sui
lavoratori in distacco.
Secondo la Dlabajova i risultati dei controllo alla frontiera
provano che le regole sul distacco o i lavoratori vengono utilizzati
solo per proteggere i mercati occidentali dalla concorrenza a basso
costo dell'est.
Il Ministero dei Trasporti concorda con la Dlabajova ed inoltre
sottolinea come il distacco dei lavoratori sia soggetto ad abusi da
parte dei politici quale argomento di promesse di stampo
populistico.
"Ma i politici dei paesi occidentali non spiegano l'altra
faccia della medaglia, specialmente l'impatto delle loro proposte
politiche in relazione alle proprie aziende" aggiunge il
portavoce Nerold.
Nessuna multa, solo opuscoli
Il Ministero dei Trasporti, in collaborazione con il Ministero
del Lavoro e degli Affari Sociali ha controllato 58 autisti, la
maggior parte dei quali tedeschi e polacchi.
C'erano anche sette camionisti di paesi al di fuori dell'Unione
Europea.
Gli autisti privi della necessaria documentazione non sono stati
multati.
Gli sono solo stati notificati i loro obblighi e gli è
stato consegnato un opuscolo informativo.
La Repubblica Ceca ha richiesto agli altri stati di dare il via
a controlli preventivi simili e di indurre le imprese di trasporto a
rispettare le regole sul distacco dei lavoratori.
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