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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXVI - Numero 15 OTTOBRE 2018
STUDI E RICERCHE
SECONDO UN'ANALISI LE OPZIONI SONO INCERTE IN ORDINE AL TETTO
AL CONTENUTO DI ZOLFO ENTRO IL 2020, MA CI SI ASPETTANO DISAGI
Un analista della Wood Mackenzie afferma in un rapporto che
mentre gli esperti si aspettano disagi nei mercati di esportazione
ed importazione di carbone, le soluzioni riguardo al tetto al
contenuto di zolfo entro il 2020 della International Maritime
Organization restano poco chiare.
A partire dal 1° gennaio 2020, l'attuale limite allo zolfo
del 3,5% diminuirà allo 0,5% ai sensi delle regole dell'IMO.
"Le società attive nel settore del carbone che fanno
affidamento sul trasporto marittimo dovrebbero prepararsi ad un
incremento delle tariffe dei viaggi" afferma nel rapporto
Anthony Knutson, analista principale alla Wood Mac.
"Ci saranno costi elevati in tutta l'intera filiera
distributiva" ha concordato un analista della Platt Analytics
in occasione di un'intervista concessa il 27 settembre a S&P
Global.
Il prezzo del diesel salirà, inducendo un costo più
alto del trasporto del carbone nazionale e costi generali più
elevati nella produzione di carbone, dall'equipaggiamento per le
miniere ai camion dato che la curva globale dell'offerta si sposta a
destra.
Inoltre, i margini di esportazione e nazionali dovrebbero
restringersi e la domanda statunitense sarebbe per lo più a
rischio, afferma l'analista della Platts.
In particolare, le direttrici dell'offerta a lungo raggio come
quella dalla Colombia all'Asia e dal Sudafrica all'Asia ne subiranno
i maggiori effetti, aggiunge l'analista.
Per di più, il tetto del 2020 potrebbe comportare un
incremento della concorrenza nel settore energetico.
"L'idea è che, se occorre sbarazzarsi degli olii
combustibili ad elevato contenuto solforoso, essi potrebbero essere
consumati in certi mercati energetici" afferma l'analista della
Platt, aggiungendo che esistono alcuni pochi luoghi, fra cui il
Medio Oriente, l'ASEAN ed il Messico, che possono utilizzare gli
olii combustibili ad elevato contenuto solforoso per la generazione
di energia.
Approccio "aspettare e stare a guardare"
L'incertezza che circonda la conformità, oltre alla
concorrenza fra investimenti per la raffinazione e quelli per le
attività marittime, hanno indotto un approccio "aspettare
e stare a guardare" in entrambi i settori, afferma il rapporto
della WoodMac.
"Le raffinerie sono lente e forse riluttanti ad effettuare
investimenti di rilievo per il cambiamento" afferma Knutson.
"Le raffinerie hanno mostrato la propria riluttanza ad
investire le centinaia di milioni o miliardi di dollari necessarie
per incrementare le produzione di carburanti marini a basso
contenuto di zolfo".
Ci si aspetta che i costi del carburante bunker salgano anche
prima del 2020 e continuino a salire in seguito fino a quando non
sarà stato trovato un equilibrio fra la domanda delle
compagnie di navigazione e la produzione di carburante bunker marino
da parte delle raffinerie.
L'analista della Wood Mackenzie ha esaminato tre opzioni per far
diminuire le emissioni di zolfo, compresi i sistemi di filtri di
depurazione delle emissioni, i carburanti per il passaggio al basso
contenuto di zolfo ed il passaggio ai carburanti alternativi.
Filtri di depurazione
La WoodMac ha previsto che i sistemi di depurazione delle
emissioni sono "una soluzione a medio termine", per quanto
in tal caso entrerebbe in gioco il rapporto costi/benefici oltre
alla ridotta capacità di carico, considerando il peso in più.
Il settore del trasporto marittimo si sta ancora riprendendo
dalla recessione economica del 2016, e dispone di credito limitato
per pagare progetti diffusi su tutta la flotta, specialmente visto
che probabilmente i filtri depuratori diventeranno superflui a lungo
termine a causa dell'incremento della produzione di carburanti a
basso contenuto di zolfo.
Tuttavia, la WoodMac "asserisce che l'installazione di
filtri depuratori commerciali ha il vantaggio di essere meno costosa
e più rapida da mettere in atto rispetto ad un rilevante
aggiornamento della raffinazione, che è ad uso intensivo di
capitale e può richiedere molti anni per essere
implementato".
La WoodMac stima che le penetrazione dei filtri depuratori sarà
minore dell'1% nel 2020, oltre al fatto che le future costruzioni
navali saranno già dotate di filtri depuratori.
Fatte per il carburante a basso contenuto di zolfo
La WoodMac afferma che il passaggio dal carburante ad elevato
contenuto di zolfo a quello con basso contenuto di zolfo è
una "soluzione a breve-medio termine".
Le rinfusiere attualmente consumano olii combustibili ad elevato
contenuto solforoso (HFSO) basati su residui che hanno un tetto al
contenuto di zolfo del 3,5% ai sensi dei regolamenti dell'IMO.
Le opzioni relative ai carburanti alternativi comprendono il
gasolio marino distillato (MGO) che ha un contenuto di zolfo dello
0,1% ed una specifica di carburante emergente con contenuto
solforoso dello 0,5% noto come olio combustibile a contenuto
solforoso molto basso (VLSFO).
A seconda del tipo di carburante conforme, la Woodmac stima un
balzo del 20-40%, su una base di dollaro USA/megatonnellata, per le
tariffe di trasporto del carbone per i suoi caricatori.
Carburanti alternativi
L'ultima opzione, cioè il passaggio a carburanti
alternativi come il gas naturale liquefatto, viene vista come una
"soluzione a lungo termine" dalla WoodMac.
Sebbene il gas naturale liquefatto sia a basso contenuto
solforoso con proprietà di consumo pulite, la WoodMac ha
elencato quali problematiche le infrastrutture sottosviluppate a
livello globale, i bassi investimenti globali e la inefficiente
tecnologia per il trasferimento del carburante.
La WoodMac ravvisa "una limitata ma crescente penetrazione
delle navi a gas naturale liquefatto" dal 2020 al 2025.
L'IMO in origine aveva annunciato l'arrivo del tetto allo zolfo
il 27 ottobre 2016 e l'organizzazione aveva poi stabilito quale data
di entrata in vigore definitiva il 1° gennaio 2020.
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