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CENTRO INTERNAZIONALE STUDI CONTAINERS
ANNO XXXVI - Numero 31 DICEMBBRE 2018
TRASPORTO MARITTIMO
L'AGGIORNAMENTO CON I FILTRI DEPURATORI POTREBBE TENERE A
BADA LA CAPACITÀ DELLE PORTACONTAINER
Secondo la Drewry, l'aggiornamento con i filtri depuratori in
vista del limite allo zolfo nel 2020 potrebbe dare un temporaneo
impulso alle tariffe di nolo attraverso le limitazioni di capacità
l'anno prossimo.
La ditta di analisi con sede a Londra afferma che sebbene le
portacontainer dotate di questa tecnologia per la depurazione dei
gas di scarico saranno in minoranza, il loro numero è in
aumento.
E questo malgrado la tecnologia in questione sia stata
contestata, in particolare per quanto riguarda i cosiddetti filtri
depuratori a circuito aperto, che sono stati vietati in alcune
regioni fra cui Singapore.
Se, tuttavia, la tendenza all'aumento dei filtri depuratori
continuerà, a detta della Drewry esiste il potenziale perché
qualche innovazione dal lato dell'offerta possa dimostrarsi
vantaggiosa per i vettori.
A seconda delle dimensioni e del tipo di nave, un aggiornamento
con i filtri depuratori può richiedere sino a sei settimane
di tempo per essere attuato.
Abbastanza tempo per indurre un impatto sulla disponibilità
di slot, secondo la Drewry.
"Ci si aspetta che la nuova regolamentazione riaccenda il
mercato delle demolizioni dopo un'annata al ribasso nel 2018
mediante l'eliminazione di un numero maggiore delle unità più
vecchie, le navi che inquinano di più che non saranno più
economiche dopo il 2020, ma ad un livello più macroeconomico
che un certo numero di traffici possa assistere all'impiego di
numeri provvisoriamente ridotti l'anno prossimo dato che un numero
maggiore di navi sarà posto fuori servizio a scopo di
aggiornamento" afferma la Drewry.
Dopo una partenza lenta, l'adozione del filtro depuratore per
conformarsi alla normativa sul basso contenuto di zolfo ha
gradualmente recuperato.
La Mediterranea Shipping Co indica la strada quanto al numero di
navi poiché quelle destinate all'aggiornamento rappresentano
quasi la metà del numero complessivo, ma anche la Hyundai
Merchant Marine, la CMA CGM e la Maersk Line hanno annunciato piani
finalizzati all'adozione della tecnologia per almeno alcune unità
delle proprie flotte.
Secondo la Drewry, l'ultimo conteggio mostra 266 portacontainer
aggiornate, che rappresentano una capacità aggregata di 2,2
milioni di TEU.
"Mentre la flotta di filtri depuratori rappresenta solo il
5% della flotta quanto ai numeri, essa costituisce due volte quella
percentuale quanto alla capacità in TEU a causa della
preferenza accordata alle navi più grandi che vengono
aggiornate" sostiene.
"Inoltre, la penetrazione dei filtri depuratori è
molto più significativa nei registri delle ordinazioni che
combinata con il numero maggiore di aggiornamenti anticipati
rispetto ai tempi porterà la percentuale ancora più in
alto".
Nei principali traffici est-ovest, la penetrazione delle navi
dotate di filtri depuratori è allo stato attuale alquanto
bassa.
La Drewry sottolinea che nei traffici Asia-Mediterraneo solo il
17% delle navi viaggiava con filtri depuratori a novembre.
Nel contempo, nel transpacifico questo numero è stato di
circa il 10% nel traffico Asia-Costa Orientale del Nord America e
del 9% nei servizi Asia-Costa Occidentale del Nord America.
Le navi aggiornate con filtri depuratori nei traffici Asia-Nord
Europa sono state ancora meno, rappresentando il 5% della flotta
complessiva.
"Questo significa che ci sono ampi margini affinché
quelle navi vengano tolte dal servizio attivo l'anno prossimo per
essere aggiornate, cosa che, a meno che esse non vengano
rimpiazzate, ridurrà l'utilizzazione complessiva e favorirà
l'inflazione nel mercato delle tariffe di nolo a pronti"
dichiara la Drewry.
Secondo la Drewry, l'impatto sul mercato a pronti tuttavia
dispenderà dalla portata dell'ondata di aggiornamenti e da
come le linee di navigazione gestiranno il processo a fianco dei
programmi di partenza a vuoto o se in effetti essa le rimpiazzerà
tutte insieme.
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