Le Aziende informano
Partiamo dai numeri: demoliti circa trenta mila metri cubi di
strutture fatiscenti e abusive, due gru alte cinquantaquattro metri
e ventinove silos; oltre 40 mila metri quadrati l'area di
intervento, superati i 30 milioni di investimento, diciotto mesi di
lavori.
L'AdSP del Mare di Sicilia occidentale, guidata da Pasqualino
Monti, ha effettuato sull'ex molo Trapezoidale uno dei più
importanti interventi di rigenerazione urbana realizzati a Palermo
dal dopoguerra, un'opera di riconnessione dello scalo con il tessuto
urbano e, soprattutto, un asset industriale e turistico.
È nato così il Palermo Marina Yachting, un luogo
di grande fascino e dalla forte identità, perché è
moderna ma ingloba il passato, quel Castello a Mare posto a presidio
della città antica.
Sono stati realizzati una passeggiata, una piazza, un lago
urbano di settemila metri quadrati, nove edifici con differenti
destinazioni, tra cui un convention center e un piccolo teatro
panoramico da 200 posti; e ancora negozi e ristoranti, generando
spazi per l'ozio urbano e il business legato anche alle eccellenze
del made in Sicily .
E poi una fontana artistica, parcheggi a pagamento, quattordici
attracchi per mega yacht per attivare un nuovo segmento di traffico.
Qui verrà dato il benvenuto ai crocieristi, ai passeggeri
per le isole e ai diportisti, qui verrà accolta la
popolazione locale: oltre due milioni di persone all'anno potranno
usufruire di una grande area commerciale e storica al tempo stesso,
cerniera tra la nuova zona crociere e il centro storico, offrendo
non solo servizi al turismo, alla nautica da diporto, al tempo
libero e al commercio, ma anche alcuni servizi culturali in grado di
innalzare il rango dell'area portuale con conseguente generazione di
valore.
“Un bel salto di qualità - spiega Monti -
trattandosi non solo di un cambiamento sull'area a mare, ma
soprattutto di una vera e innovativa idea di città a forte
impatto, con spazi aperti che consentono di immergersi completamente
nell'esperienza marittima. Un quartiere bifronte, sospeso tra acqua
e tessuto urbano”.