Associazione Agenti Raccomandatari
Mediatori Marittimi
Agenti Aerei - Genova
Assemblea del 15 marzo 2002
Relazione del Presidente
Giulio Schenone
Autorità, Illustri Ospiti, Amici,
Vi ringrazio per essere intervenuti alla nostra Assemblea annuale,
che giunge al termine del mio biennio di Presidenza di Assagenti.
Nel corso della mia relazione vorrei cercare di affrontare, assieme
a Voi, alcuni argomenti di particolare attualità per la
nostra città, per il nostro Porto e per la nostra categoria
che ritengo particolarmente importanti, accennando solo brevemente
agli aspetti più squisitamente tecnici della nostra professione.
L'obiettivo è quello di trasmettere in modo chiaro (e spero
efficace) quella che è l'opinione di Assagenti sui grandi
temi attualmente in discussione che -a mio avviso - sono destinati
ad imprimere una svolta di fondo alla nostra Città ed alla
nostra Provincia per gli anni a venire.
L 'ambizione è quella di poter contribuire - senza presunzione
alcuna, e senza tentativi di strumentalizzazione da parte esterna
- in modo fattivo e concreto alla determinazione delle scelte
che riteniamo più idonee e strategiche nell'interesse dell'intera
Comunità Genovese.
Traffici marittimi
Dopo i tragici eventi dello scorso 11 Settembre, sono state formulate
previsioni di ogni tipo e da ogni fonte (più o meno attendibile)
circa l'andamento dell'economia mondiale e conseguentemente dei
traffici marittimi.
L 'Organizzazione Mondiale per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico
(OECD) ha stimato che la crescita del commercio mondiale nel corso
del 2001 si sia attestata attorno all'l %, prevedendo un aumento
del tasso di crescita sino al 2,9% nella seconda metà del
2002 e sino al 3,2% nel corso del 2003.
Parallelamente, i traffici marittimi dovrebbero continuare a crescere
in media del 2% all'anno, ed in particolare i traffici containerizzati
a livello mondiale dovrebbero mantenere un tasso di incremento
di circa il 6% all'anno, decisamente superiore alla media dei
traffici marittimi in genere.
Quest'ultimo dato rappresenta, indubbiamente, una contrazione
rispetto all'aumento medio registrato negli ultimi 20 anni ( che
è stata pari al 9% annuo), tuttavia rimane un dato positivo
e confortante, specie se espresso in un clima di generale pessimismo
e di stagnazione economica.
La continua crescita della popolazione mondiale, l'apertura ai
traffici internazionali di nuovi Paesi quale conseguenza della
globalizzazione, l'ingresso nella World Trade Organisation (WTO)
di economie in forte sviluppo (quali la Repubblica Popolare Cinese
e Taiwan) sono citati tra i fattori determinanti a supporto delle
previsioni di cui sopra.
Nello specifico, si ipotizza che il fenomeno della 'containerizzazione'
che copre attualmente il 55% dei traffici marittimi di merci varie
e di carico secco, sia destinato a penetrare in modo più
incisivo anche nel trasporto di merci attualmente non 'containerizzate',
arrivando a raggiungere circa il 70% entro l'anno 2010.
Nel breve termine, ci aspettiamo comunque un 2002 ancora difficile,
caratterizzato da un forte eccesso di offerta di stiva rispetto
alla reale domanda con conseguenti pesanti ricadute sul livello
dei noli marittimi e, quindi, anche sul livello di remunerazione
media delle nostre Aziende.
Tutte le maggiori compagnie armatoriali stanno comunque già
agendo in modo incisivo sulle proprie flotte per razionaJizzare
l'assetto dei servizi e l'utilizzo delle navi, creando nuovi accordi
di partnership e nuove alleanze (interessanti anche dal punto
di vista socio-culturale...).
Le maggiori Conferences hanno annunciato massicci aumenti dei
noli marittimi, che - anche qualora non fossero interamente o
immediatamente recepiti dal mercato - hanno comunque avuto il
merito di instaurare una contro-tendenza e di contribuire a stabilizzare
la continua erosione avvertita negli ultimi 9 mesi.
Il Porto di Genova
Nello scenario mondiale di cui riferivo sommariamente poco fai
il nostro Porto ha sostanzialmente mantenuto i livelli di traffico
dell'anno precedente ( cioè del 2000). I dati sono riportati
nelle tabelle che trovate allegate a questa relazione.
Come ho avuto modo di dichiarare in numerose occasioni nel recente
passato, ribadisco oggi che, a mio avviso, i numeri raggiunti
- sebbene significhino una posizione di preminenza nel Mediterraneo
- non fanno rientrare Genova neanche nella lista dei primi 30
porti al mondo. Devono, quindi, costituire solo ed unicamente
un punto di partenza sul quale costruire e porre i presupposti
per uno sviluppo ambientalmente controllato, pianificato, costante
ma irreversibile.
Genova, infatti, oggi corre il rischio di vedersi ridotta al rango
di 'porto regionale', servito principalmente da navi 'feeders'
e di veder dirottare quelle famose navi 'madre' sui porti 'hub'
che si sono sviluppati e consolidati nel corso degli ultimi anni.
L 'ultimo esempio concreto proviene appunto da una di quelle nuove
alleanze tra Compagnie armatoriali a cui facevo cenno prima, che
- pur scalando Genova direttamente da molti anni - ha recentemente
deciso di inviare le proprie navi 'madre' a Gioia Tauro collegando
Genova solo tramite lo scalo (seppur settimanale) di una nave
'feeder'.
Può essere che quest'ultima decisione non faccia tendenza
e sia dettata soltanto da motivi di contingenza economica, ma
la realtà rimane ed il precedente potrebbe risultare pericoloso.
Negli ultimi mesi, comunque, qualche passo nella direzione giusta
è stato fatto all'interno del nostro Porto, anche se -
a volte - tempi e modi di esecuzione potrebbero essere decisamente
accorciati .
Ribadisco, quindi, il giudizio certamente positivo sulla definitiva
approvazione del Piano Regolatore Portuale ed auspico che i primi
cantieri possano aprirsi entro qualche mese, come dalle iniziali
previsioni dell'Autorità Portuale.
La preoccupazione permane per qualche 'battaglia di retroguardia'
che alcuni 'professionisti del ricorso al TAR' stanno ancora combattendo
in difesa di non meglio chiariti interessi; rimango fermamente
convinto che la 'logica dei ricorsi' sia lo strumento più
inadatto e masochistico per risolvere eventuali controversie,
purtroppo, però i vari appelli (in varie sedi) al buon
senso ed al ragionamento si sono finora scontrati con un corredo
cromosomico ormai impermeabile ai cambiamenti.
In questo senso, posso soltanto augurarmi che, da un lato, una
più convinta e propositiva azione da parte dell'Autorità
Portuale nel dirimere eventuali divergenze e, dall'altro, il naturale
avvicendarsi delle nuove generazioni, possano contribuire a risolvere
il problema, una volta per tutte.
In tema di Piano Regolatore Portuale, particolare attenzione va
prestata -a mio parere - al previsto sviluppo del terminai di
Voltri; non si è più avuta notizia dello stato di
avanzamento del progetto Maersk, opportunità irripetibile
di radicamento all'interno della nostra comunità portuale
del maggiore vettore contenitori mondiale, mentre è recentissima
la notizia di un'altra espressione di interesse, sempre nei confronti
di Voltri, da parte di un'altra compagnia di navigazione di livello
mondiale, la Cosco, diretta emanazione del Governo della Repubblica
Popolare Cinese.
La posizione di Assagenti a questo riguardo è nota, ma
colgo qui l'occasione per ribadirla una volta di più: non
siamo in grado di confrontare ed esprimere giudizi e/o preferenze
nei confronti di un progetto piuttosto che dell'altro, ma riteniamo
fondamentale che tali opportunità di radicamento e di ulteriore
sviluppo del nostro Porto non vadano perdute, magari in modo irreversibile,
tanto più che le stesse si manifestano in un periodo comunque
di contrazione di traffici e di scelte che parrebbero sfavorire
il ruolo strategico del nostro scalo (come ricordato poco fa).
Chiediamo, quindi, con forza alle Istituzioni locali preposte,
ed anche a PSA, di adoperarsi al massimo per creare quelle condizioni
che permettano a queste occasioni di sviluppo di trovare risposte
concrete ed operative nel rispetto dei vincoli ambientali già
delineati nell'approvazione del Piano.
Sempre in materia portuale, ribadisco qui il giudizio positivo,
già peraltro espresso in Comitato Portuale, sull'ultima
versione del Regolamento per i Servizi Portuali approvata la settimana
scorsa.
Mi rendo conto di come tale Regolamento sia frutto di un lungo
confronto tra le parti coinvolte, che - se fosse stato gestito
da interlocutori meno responsabili - avrebbe potuto far riemergere
situazioni conflittuali decisamente controproducenti.
Credo che -a questo punto - l'Autorità Portuale debba procedere
senza ulteriore indugio a 'ridisegnare' l'assetto dei terminals
nell'area del bacino di Sampierdarena, in maniera funzionale all'apertura
dei cantieri per i vari tombamenti previsti.
Questo sarà il primo, vero, probante banco di prova per
capire se all'interno del nostro sistema portuale esiste la necessaria
maturità per lavorare insieme su obiettivi comuni, oppure
per verificare - ancora una volta - l'ormai consolidata esistenza
di quella 'logica dei ricorsi' alla quale accennavo prima.
Torniamo quindi ad affrontare il discorso della creazione di quei
presupposti sui quali costruire lo sviluppo.
Infrastrutture & Ferrovie
Sono ormai innumerevoli i convegni e le tavole rotonde che - negli
ultimi mesi - hanno affrontato il tema delle grandi infrastrutture
attorno al nodo di Genova.
E' ben nota l'opinione unanimemente emersa e sostenuta da tutti
i partecipanti e gli esperti (sia quelli veri che i numerosi finti)
che si sono avvicendati sull'argomento: l'assoluta necessità
e priorità delle opere che qui non vale neanche la pena
elencare, visto che ormai le conosciamo a memoria.
Nonostante ciò, è anche noto che neppure una delle
grandi opere previste è giunta alla fase della progettazione
esecutiva!!
Purtroppo, anche se oggi fosse possibile raggiungere una perfetta
armonia di intenti tra tutte le parti coinvolte ed interessate
(Istituzioni centrali e locali, Comuni coinvolti ecc.ecc.) e se
- un po' fantasiosamente - la fase di progettazione esecutiva
potesse avere inizio realmente domattina, forse per la primavera
del 2004 potremmo avere i primi cantieri aperti, con tempi per
la realizzazione che arriverebbero oltre il 2010.
Siccome, però, non esiste unità di intenti tra tutte
le parti coinvolte ed il lavoro di progettazione non potrà
purtroppo iniziare domani... anche l'obiettivo (che sembra già
fuori tempo massimo) del 2010 rischia di subire un u1teriore slittamento
in avanti.
E' fondamentale quindi passare dal)a fase delle 'parole' alla
fase dei 'fatti'; in questo senso auspico che la recente firma
dell'accordo sulle infrastrutture liguri tra Governo e Regione
Liguria e la successiva entrata in vigore della Legge Obiettivo
costituiscano un primo, vero e concreto passo in avanti, anche
se troppe volte (specie in periodi pre-elettorali) siamo stati
'sedotti', per non dire 'illusi', da manovre pseudo-elettorali
che hanno prodotto soltanto rumore.
Fortunatamente, però, possiamo serenamente attendere il
2010 e anche oltre, dal momento che - in questo frattempo - possiamo
contare sull'insostituibile e preziosissimo contributo di Trenitalia
S.p.A., quale instancabile motore di sviluppo e di apporto di
nuovi traffici per il nostro Porto!
Perdonatemi l'ironia che capisco possa apparire non molto propositiva.
Tuttavia, date le condizioni del 'servizio' ferroviario attualmente
fornite da Trenitalia nel settore del trasporto intermodale di
contenitori, l'ironia è rimasta l'unica arma (direi quasi
di 'sopravvivenza') con la quale una parte dei nostri Associati
(compreso il sottoscritto) si trovano a dover spiegare quotidianamente
ai propri Armatori le ragioni di un disservizio costante, apparentemente
irreversibile ed anche un po' beffardo.
A questo proposito, mi piacerebbe poter meglio comprendere la
strategia del Governo ed in particolare del Ministro Lunardi,
il quale non avendo dato deleghe ad alcun Vice-Ministro, sembrava
volersi occupare personalmente della difficile situazione delle
nostre Ferrovie.
Certo è che oggi sta avvenendo l'esatto contrario d) quanto
viene propugnato da anni, non solo da questo Governo, ma anche
dai precedenti oltre che dall'Unione Europea; infatti, la politica
tariffaria e la gestione del traffico merci su ferrovia è
tale da indirizzare la merce verso la strada (e non viceversa),
con buona pace degli ambientalisti e con discreta soddisfazione
da parte dei nostri amici dell'autotrasporto.
In realtà, temo che il Ministro Lunardi non abbia la bacchetta
magica per risolvere da solo una situazione così complessa
e difficile; il risanamento dell'azienda Ferrovie deve diventare
una priorità di tutto il Governo, avendo ben chiaro in
mente che l'obiettivo non potrà 'essere raggiunto in tempi
brevi e che alcuni punti nodali quali un diverso e più
flessibile sistema di relazioni industriali e la privatizzazione
di alcuni segmenti sono - a mio modesto avviso - passaggi indispensabili.
La città e le aree
Personalmente, ho apprezzato lo sforzo dell'Amministrazione Comunale
di cercare di immaginare quale potesse essere lo sviluppo sostenibile
della nostra Città nel medio/lungo termine, arrivando a
focalizzare una visione, che è stata poi condivisa con
l'opinione pubblica nel corso della Conferenza Strategica.
Collegandomi a questa visione, vorrei qui fornire qualche ulteriore
spunto di riflessione, oltre a ribadire la posizione di Assagenti
sul tema delle grandi aree da riconvertire.
Entrando nel vivo del dibattito attualmente in corso in Città,
mi sento di ribadire ancora una volta che - a mio parere e a parere
di Assagenti - la principale attività che dovrà
essere insediata nelle riconvertite aree di Cornigliano è
quella del 'distripark' e della logistica, al servizio dell'intero
bacino portuale di Sampierdarena, così come l'esistente
distripark di Prà è (e sarà) al servizio
del porto di Voltri.
Non vorrei qui annoiarvi con l'esatta definizione di ciò
che intendo per 'distripark' e per attività logistiche
ad alto valore aggiunto o a basso valore aggiunto. Non è
certamente questa la sede per approfondire questi temi; comunque
raccolgo immediatamente l'invito che giunge sia da Assindustria
che dalla Camera di Commercio per un reale e ponderato approfondimento
della materia.
Certo - fra i molti 'tuttologi' che oggi, in Città, partecipano
a questo dibattito, seppur legittimamente, ma senza avere cognizioni
in merito - Assagenti rivendica, invece, con forza le proprie
conoscenze al riguardo, la propria competenza ed anche le capacità
imprenditoriali e di investimento dei propri Associati, alcuni
dei quali sono stati (e sono tuttora) protagonisti della stagione
della privatizzazione delle attività portuali, che ha innescato
la vera inversione di tendenza del nostro Porto.
Aldilà degli aspetti polemici, che desidero subito abbandonare,
una proposta concreta: il modello al quale ispirarsi non è
quello di realtà nord-europee o asiatiche che presentano
troppi elementi di diversità con il nostro tessuto sociale
e con la nostra cultura imprenditoriale, ma - più semplicemente
- è quello di Barcellona, città affacciata sul Mediterraneo
(esattamente come la nostra), dove un'attività di Distripark
strettamente connessa ad un regime agevolato - e questo vuoi essere
un ulteriore spunto di riflessione comune - produce da anni occupazione,
ricchezza e radicamento di grandi opportunità di business.
Forse, vale davvero la pena di rispolverare il progetto originario
della 'Società per la Zona Franca Genova', progetto ormai
risalente agli anni '80, che non sembra più riscuotere
interesse alcuno.
La localizzazione strategica della riconvertita area di Cornigliano,
unita alle opportunità offerte da una Zona Franca ( o comunque
da un regime doganale e fiscale agevolato ), potrebbero veramente
rappresentare la 'chiave di volta' per assicurare a quelle aree
tanto contese uno sviluppo ambientalmente controllato, lavoro
ed occupazione.
Qui l'invito, una volta tanto, non è rivolto alle Istituzioni
locali o centrali, ma alle categorie imprenditoriali della nostra
Città, che vedo idealmente unite e rappresentate dalla
Camera di Commercio.
Costruiamo insieme un progetto per la 'nuova' Cornigliano; un
progetto univoco, forte e concretamente realizzabile, che si avvalga
delle nostre variegate competenze, da sostenere poi in modo unitario
nei confronti delle Istituzioni locali ed eventualmente di quelle
centrali e che tenga conto anche dei possibili sviluppi in altre
aree cittadine (la collina degli Erzelli per citare un solo esempio).
Iniziamo a lavorarci da subito, anche in attesa della costituzione
della società pubblica che si occuperà poi della
gestione e dell'assegnazione delle aree; occupiamoci noi della
fase progettuale, non demandiamo questo compito importantissimo
e strategico alla classe 'politica' che - con tutto il rispetto
- rischia di perdersi in diatribe partitiche ed elettorali e di
far sfumare, operando in tempi non conformi alle reali esigenze
del mercato, significative possibilità di business e di
sviluppo.
Non ricadiamo nell'errore commesso - ad esempio - nella vicenda
infrastutture oppure nella vicenda del Piano Regolatore Portuale,
opere che saranno realmente fruibili dai nostri figli per non
dire dai nostri nipoti!
Un ultimo accenno, prima di cambiare argomento, ad un'altra questione
strategicamente importantissima per la nostra Città e che
ci sta particolarmente a cuore; il nostro aeroporto.
Vi chiederete 'ma cosa c'entrano gli agenti marittimi e i brokers
con l'aeroporto?' Anzitutto, anche se è cosa nota a pochi,
ad Assagenti aderiscono per Statuto anche quelle poche aziende
che tuttora rappresentano vettori aerei.
Inoltre, credo che la nostra categoria sia tra quelle che ne fa
maggior uso per caratteristiche della propria professione, ma
non è questo il punto.
A mio avviso, l'aeroporto si inserisce in modo integrante ed integrale
nella nuova destinazione d'uso delle aree di Cornigliano, oltre
ad essere fondamentale nello sviluppo della logistica legata alla
'new economy' ed al grande business delle crociere, sul quale
ritornerò più avanti.
L 'opportunità offerta dal processo di privatizzazione
non può e non deve essere sprecata; mi sento quindi di
rivolgere un invito sia all'Autorità Portuale che alla
Camera di Commercio affinché concludano in tempi stretti
la scelta dell'advisor ed abbia finalmente inizio la fase della
vera privatizzazione, che ritengo - vista anche la simile esperienza
portuale - non potrà che sortire effetti positivi.
Attività di Assagenti
Dal nostro osservatorio privilegiato sul mondo dello shipping
- ricollegandomi anche alle iniziative che la nostra Associazione
cura direttamente o in parte - riscontriamo in questo momento
storico un grande interesse internazionale per la nostra città
e, in particolare, per le attività legate al Porto ed al
settore marittimo in generale.
Da ciò traggono origine anche il nostro fervore e le nostre
pressioni affinché, oggi, si riescano a cogliere queste,
forse irripetibili, opportunità.
Il prossimo 19 Aprile il Gruppo Giovani della nostra Associazione
organizzerà la sesta edizione dello Shipbrokers and Shipagents
Dinner; ancora una volta si riuniranno a Genova, alla Stazione
Marittima, oltre 1400 operatori dello shipping provenienti da
ogni parte del mondo. Nessun'altra manifestazione del settore,
a livello internazionale, ha raggiunti simili risultati in un
arco di tempo così breve.
L 'International Yacht Charter Meeting che, ormai giunto alla
quattordicesima edizione, è uno dei due appuntamenti mondiali
di spicco nel settore del noleggio di yacht oltre i 24 metri,
si terrà per la seconda volta a Genova, al Porto Antico,
nella prima settimana di Maggio. Lo scorso anno, in pieno svolgimento
dei lavori in vista del G8, questa manifestazione trasferì
a Genova l'edizione del Mediterraneo, quest'anno, grazie anche
ai nostri sforzi, sarà possibile avere nuovamente questa
opportunità, con ottime prospettive per le edizioni future.
Lo stesso Seatrade Med 2002 del prossimo Settembre, al quale siamo
stati chiamati a collaborare dall'organizzazione, è un'ulteriore
conferma del crescente interesse del mondo marittimo per la nostra
Città.
Il nostro Gruppo Giovani, assieme ad altre organizzazioni giovanili
cittadine, sta spingendo con forza e determinazione la candidatura
di Genova quale sede dell'Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima.
E' per lo stesso motivo che, in questo momento, riteniamo indispensabile
affiancarlo.
Registriamo, purtroppo, che a livello centrale, la scelta genovese
sembra non ricevere il supporto che ci si sarebbe atteso.
Aldilà di motivazioni squisitamente politiche, nelle quali
non vogliamo addentrarci, riteniamo che le Istituzioni ed il Governo
abbiano l'obbligo di sostenere tutte le candidature che il nostro
Paese è in grado di proporre per le sedi decentrate degli
organismi europei.
Conclusioni
Dopo tutte le considerazioni fatte ed esaminate le problematiche
e le peculiarità della nostra Città e del nostro
Porto, ritengo che per raggiungere importanti obiettivi si debba
riuscire a soddisfare un'altra primaria necessità: quella
di individuare uno strumento che, sulla base di oggettive valutazioni
tecniche, sia in grado di ponderare con lungimiranza e tempestività
i benefici che ricadrebbero sull'intera Città a fronte
di scelte di sviluppo sostenibile a favore del Porto.
La pubblica amministrazione deve infatti, a mio avviso, riuscire
a creare attorno a questi progetti un comune consenso, eliminando
una volta per tutte quel ricorrente conflitto tra lo sviluppo
del Porto e la sua Città. Tale conflitto si è spesso
risolto con soluzioni
aprioristicamente considerate a vantaggio della Città,
anche in casi in cui la realizzazione dei relativi progetti portuali
avrebbe in prospettiva assicurato ben maggiori benefici per entrambi
i soggetti.
In passato, la mancanza di unità d'intenti 'ha dato luogo
ad interminabilì dibattiti politici che hanno finito per
trascurare le reali esigenze di sviluppo del porto, a favore dì
necessità della città, ponendo spesso in antitesi
queste due realtà.
L'auspicato intensificarsi delle interazioni tra Porto e Città
trova una particolarissima rilevanza nell'ambito de) traffico
passeggeri e segnatamente nel comparto crocieristico, vuoi per
la collocazione di questa attività nell'area doganalmente
"nazionale" del porto (e quindi utilizzabile anche da
fruitori cittadini), vuoi per l'importante valenza del "cruise
business" sulle attività turistiche della nostra provincia.
E', peraltro, altrettanto evidente che il ricco bottino non è
pronto a farsi catturare a qualunque costo, richiedendo, da subito,
uno sforzo grandioso da parte di tutte le forze locali che non
possono e non devono lasciare l'Autorità Portuale sola
di fronte a scelte che richiedono risorse e sinergie di grandissimo
respiro.
Una cerniera tra Città e Porto è, quindi più
che utile, indispensabile, solo che si considerino le dimensioni
della sfida globale che il nostro scalo dovrà accettare
e cercare di vincere nel prossimo decennio.
La questione legata alla carenza di spazi è, infatti, cruciale
non solo per il traffico legato alla movimentazione di passeggeri,
ma a tutti i comparti merceologici, dai containers, ai bunkeraggi,
ai rotabili, al diporto: in breve, il porto soffoca ed occorre
drammaticamente prendere atto che la sua espansione lungo la linea
di costa è giunta al suo limite massimo con l'occupazione
del litorale dalla Foce a Voltri.
Quale spunto di riflessione comune, destinato in modo particolare
a coloro che si apprestano a candidarsi nella prossima tornata
di elezione amministrative, vorrei concludere gettando sul tavolo
un paio di idee.
Ritengo che un'ipotesi di progetto basato su:
- la costruzione di un nuovo frangiflutti, simile all'attuale,
all'altezza di quello di Voltri (quindi su una linea di profondità
di 30/35 metri);
- l'allargamento dell'attuale diga foranea, di almeno 70 metri,
per ottenere spazio;
- la conseguente creazione di un nuovo canale a mare dell'attuale;
costituirebbe una straordinaria possibilità di allocare
un gran numero di attività.
Questa soluzione aprirebbe un orizzonte immenso con la possibilità
di offrire in concessione chilometri di linea banchinata ai protagonisti
del 'cruise business' mondiale, lasciando inalterata, salvo i
lavori già previsti dal p .R.P ., l'attuale struttura a
pettine delle banchine del bacino di Sampierdarena.
Per inciso, la stessa diga foranea allargata potrebbe diventare
la sede ideale per una viabilità di grande scorrimento
raccordata alla Città attraverso un breve ponte con il
Molo Nino Ronco (visto l'utilizzo scarso o nullo della bocca di
ponente del bacino di Sampierdarena).
Come si vede, il processo di evoluzione del Porto nel medio/lungo
periodo coinvolge temi di tale importanza da rendere ineludibile
l'esigenza di una figura "ad hoc" all'interno dell'amministrazione
comunale atta ad istituzionalizzare e mantenere un elevato livello
di interazione con l'Autorità Portuale e l'Autorità
Marittima.
Senza poter pensare di raggiungere il modello di alcune città
del Nord Europa, dove addirittura le amministrazioni pubbliche
partecipano direttamente alla gestione dei porti, in tale contesto
si deve comunque riuscire a creare uno strumento di raccordo e
di confronto tra il Porto e la Città, in grado di saper
dare valutazioni tecniche ed indirizzare l'amministrazione pubblica
verso le scelte che producano il miglior risultato per la Città,
tenendo presente che ciò è possibile anche e soprattutto
attraverso lo sviluppo del suo Porto.
Per questo motivo - e questa è la seconda idea, se volete,
un po' provocatoria - ritengo che in una città come Genova,
che storicamente si Identifica nel suo Porto, il miglior sistema
di raccordo con l'amministrazione comunale possa essere svolto
da uno specifico Assessorato, con conoscenze tecniche, di problematiche
di settore e di demanio marittimo, che goda del gradimento di
tutte le categorie coinvolte nelle attività portuali.
La creazione di un "Assessorato al Porto" operante all'interno
del Comune di Genova, potrebbe contribuire a dirimere anzitutto
le conflittualità porto-città alle quali abbiamo
fatto sopra riferimento, a partecipare in modo più completo
e continuo ai lavori del Comitato Portuale ed inoltre concorrere
allo sviluppo delle attività di marketing, di immagine
e di formazione professionale di questo settore trainante dando
ulteriori prospettive anche alle generazioni future.
Come operatori del settore, come attori della cruise industry
, come Genovesi innamorati della propria Città e del proprio
Porto, siamo, da subito, disponibili a fornire ogni possibile
collaborazione alla realizzazione di quanto appena espresso.
Un'ultima annotazione di carattere personale.
I due anni di mandato, che arrivano a conclusione oggi, hanno
significato per me un momento di crescita sia personale che professionale
estremamente importante; credo dj non aver lesinato l'impegno
per accrescere l'importanza ed il peso di Assagenti in tutte le
sedi nelle quali mi è capitato di rappresentarla.
Spero, inoltre, di aver lasciato nei molti e ben più autorevoli
interlocutori un'impressione di coerenza di idee e di comportamento.
Auguro al mio successore di ricevere da questa esperienza quanto
io stesso ho ricevuto in questi due anni molto intensi.
Vi ringrazio per l'attenzione e per la pazienza.
TAVOLE
Fonte: Autorità Portuale di Genova
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Fonte: Autorità Portuale Elaborazione: Assagenti
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Fonte: Autorità Portuale Elaborazione: Assagenti
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Fonte: Autorità Portuale Elaborazione: Assagenti
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Fonte: Autorità Portuale Elaborazione: Assagenti
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Fonte: Autorità Portuale Elaborazione: Assagenti
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Fonte: Il Secolo XIX Elaborazione: Assagenti
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Fonte: Autorità Portuale Elaborazione: Assagenti
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