Da ieri è divenuto operativo anche in Italia l'accordo di Schengen, già in vigore in Francia, Spagna, Portogallo, Germania, Lussemburgo e Belgio.
L'accordo per ora riguarda gli aeroporti, nei quali i cittadini comunitari possono transitare senza obbligo di esibire i documenti e senza controllo bagagli.
Negli scali aerei sono stati allestiti appositi corridoi di transito per questi passeggeri.
In molti aeroporti italiani si sono svolte ieri festose cerimonie. Nell'aeroporto "Cristoforo Colombo" di Genova i passeggeri arrivati da Monaco di Baviera sono stati ricevuti e salutati dal ministro dei Trasporti e della Navigazione Claudio Burlando.
L'Italia aveva ratificato l'accordo nel 1995, ma non poteva ancora applicarlo a livello operativo perché non era ancora stata approvata la legge sulla privacy e perché il sistema nazionale informatico doveva ancora allacciarsi alla rete che fa capo al National Schengen Information System (SIS), collegato a sua volta al Central SIS, il sistema computerizzato di Strasburgo.
Se un cittadino arriverà invece da nazioni esterne allo spazio di Schengen, il suo nome potrà essere digitato su un computer collegato con le sedi diplomatiche e consolari italiane e con i ministeri degli Esteri e degli Interni. Verranno però registrati solo i dati anagrafici e le eventuali condanne, ma non i dati "sensibili" (fede politica, religiosa, abituditi sessuali, stato di salute, origine razziale o etnica).
L'Olanda farà parte dell'accordo tra qualche settimana, l'Autria dal 1° dicembre, in seguito Grecia, Danimarca, Svezia, Finlandia, Norvegia e Islanda. Non farà invece parte dell'accordo la Gran Bretagna.
Dopo gli aeroporti verranno aperte, entro il 30 marzo 1998, anche le frontiere terrestri e marittime. |
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