Il cantiere navale tedesco Bremer Vulkan ha ricevuto una garanzia di prestito di 42 milioni di marchi dal Land di Brema. L'iniezione di denaro era assolutamente necessaria per impedire al chiusura del cantiere, che da tempo naviga in acque tempestose. L'erogazione dell'aiuto deve però essere ancora approvata dalla Comunità.
Il capo del governo del Land, Henning Scherf, ha precisato che il cantiere cesserà di produrre navi mercantili nella prossima estate, concludendo un'attività secolare, ma continuerà a costruire navi militari e unità speciali. Con la cessazione delle produzioni mercantili il personale del cantiere scenderà da 2000 a 300 persone. E prosegue la ricerca di un compratore, che forse sarà più facile trovare quando l'area di lavoro del cantiere sarà ristretta ad attività di nicchia e il personale ridotto ulteriormente.
Jobst Wellensiek, che amministra il fallimento della società cantieristica, ha detto che la crisi finanziaria in cui si dibatte il Bremer Vulkan ha tre origini. La prima consiste nel ritardo (fino all'inizio del 1997) dell'armamento Costa Crociere nell'acquisto dello scafo dell'ultima nave crociera, in parte costruita. Gli ultimi versamenti dovrebbero permettere al cantiere di completare le due ultime commesse, due portacontainer da 2700 teu per la compagnia di investimenti marittimi Conti Reederei. Il secondo fattore di crisi è attribuito proprio alla Conti Reederei, che pagherà le due navi soltanto 57,5 milioni di marchi invece di 70, come il cantiere aveva programmato. Il fatto è che la Conti è in posizione di forza dal momento che per le due navi non si è presentato alcun possibile acquirente.Infine, terza e ultima ragione, la scarsa produttività del cantiere nelel costruzioni mercantili. Secondo un rapporto della McKinsey infatti il cantiere continua a perdere 47 marchi per ogni 100 marchi di contratto.
In questo desolante panorama la banca pubblica Kreditanstalt fuer Wiederaufbau ha accettato di finanziare la prima delle due navi portacontainer che verranno acquistate dalla Conti. Se la seconda invece non potrà essere realizzata, il cantiere dovrà cessare l'attività nel settore delle costruzioni mercantili tra quattro mesi (e la Conti potrà ritirare una sola nave invece di due).
Ma non è solo il Bremer Vulkan a divorare finanziamenti pubblici. La Commissione Europea ha appena aperto un'inchiesta su aiuti pubblici a due cantieri navali della Germania orientale, l'MTW Schiffswerft e il Volkswerft GmbH Stralsund. Ambedue le società cantieristiche hanno ricevuto complessivamente 300 milioni di marchi dall'agenzia federale per le privatizzazioni BvS e dal Land del Mecklemburgo-Pomerania orientale.. Questi finanziamenti hanno permesso alle due aziende di staccarsi infine dal gruppo Bremer Vulkan e di entrare in una compagnia holding. Secondo il governo federale tedesco gli aiuti sono sostitutivi delle sovvenzioni destinate ai cantieri della regione orientale e versati al Bremer Vulkan, che li avrebbe trasferiti invece a cantieri della parte occidentale della nazione. Ma la Commissione dell'UE non pare d'accordo. Nello scorso ottobre i due cantieri hanno già ricevuto 250 milioni di marchi non autorizzati da Bruxelles. Ora un altro ingente versamento.
STEFANO BELLIO |
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