Si fa sempre più serrata la concorrenza fra i grandi porti nordeuropei, che con manovre tariffarie si strappano carichi l'un l'altro. Secondo Peter Dietrich, presidente dell'associazione degli utenti del porto di Amburgo, lo strumento tariffario portuale tuttavia non ha più margini d'erosione e la competizione si deve spostare sul piano della produttività, specialmente nelle operazioni d'inoltro dei carichi nel retroterra. Ora, secondo Dietrich, il trasporto di un container da Amburgo a Hong Kong costa quanto il trasporto su camion da Amburgo a Monaco.
Tuttavia la rete di servizi generata dal traffico portuale ha effetti benefici sull'occupazione: molte aziende terminaliste e di altri settori del porto, che danno lavoro a 5600 lavoratori, affidano alcuni compiti a società che operano fuori dal porto generando un indotto che comprende 140.000 persone.
Il traffico del porto di Amburgo nel 1996, secondo una stima dell'associazione degli utenti, ha totalizzato 71 milioni di tonnellate contro 72 milioni nel 1995. Sono calati di 2 milioni di tonnellate i carichi alla rinfusa, risentendo della stagnazione dell'economia europea specialmente nel settore industriale, mentre il traffico dei contenitori è cresciuto del 5-6% raggiungendo i 3 milioni di teu. Buone le prospettive in questo settore, poiché i Lander della Bassa Sassonia e dello Schlesvig-Holstein hanno deciso di procedere al dragaggio dell'Elba: ne trarrà vantaggio il porto anseatico poiché le grandi portacontainer impegnate nei traffici interoceanici non saranno più costrette ad attendere la marea per risalire l'Elba. |
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