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GENOVA CORNIGLIANO, RIUTILIZZO DELL'AREA LIBERATA DALLA SIDERURGIA
Si studia l'uso per attività portuali dell'area a caldo delle Acciaierie del Gruppo Riva. Oggi si è svolta in merito una riunione degli operatori portuali a Palazzo San Giorgio
9 gennaio 1997
Il presidente dell'Autorità Portuale di Genova, Giuliano Gallanti, ha incontrato oggi a Palazzo San Giorgio i rappresentanti degli operatori portuali per uno scambio di opinioni sul prossimo riutilizzo dell'area a caldo delle Acciaierie di Cornigliano. Entro questo mese infatti dovrebbe essere concordato e sottoscritto l'accordo di programma per il superamento della siderurgia nelle Acciaierie di Cornigliano del Gruppo Riva, e gli interessi portuali premono per poter utilizzare quegli spazi, compresi tra il bacino portuale di Sampierdarena e l'aeroporto, che potrebbero dare una spinta molto significativa al traffico portuale, con ricadute positive anche e specialmente sull'indotto delle attività di sbarco e imbarco. Il principale problema nella scala delle priorità è il riutilizzo dei 1250 lavoratori impegnati nelle acciaierie, e l'Autorità Portuale intende appunto trovare per l'area che si libererà attività che presuppongano un intenso impiego di manodopera. Intanto Mediobanca su incarico degli enti locali e dell'Autorità Portuale ha accettato - a costo zero - l'incarico di advisor per trovare le risorse economiche necessarie per portare a termine il progetto.
Alla riunione odierna a Palazzo San Giorgio erano presenti Fabio Capocaccia e Alessandro Carena per l'Autorità Portuale, Augusto Del Fante e Giovanni Delle Piane per l'Associazione Industriali, Giuseppe Cortesi, Giorgio Messina e Bruno Musso per l'Associazione Terminalisti, Marino Abbo per l'ALCE, Giulio Schenone per l'Associazione agenti marittimi, Gianni Cuttica e Guido Landolina per l'Associazione Spedizionieri. Secondo quanto comunica l'Autorità Portuale, gli operatori si sono espressi in termini positivi sulla possibilità d'individuare attività retroportuali capaci di ingenerare valore aggiunto alle merci in entrata e proprio per questo in grado di concretizzarsi anche in un progetto credibile di un riutilizzo della manodopera eccedente dalla dismissione dell'area a caldo.
Al termine della riunione è stata decisa la costituzione di un gruppo d'intervento operativo, al quale parteciperanno i rappresentanti delle singole categorie, che dovrà presentare in tempi molto brevi possibili soluzioni per il riutilizzo dell'area e il reimpiego del personale che attualmente lavora nell'area a caldo che verrà chiusa.
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