I container della Sea-Land che negli scorsi quattro anni sono stati trasportati tra Rotterdam e Anversa da Intercontainer-Interfrigo (ICF), dal 1° gennaio scorso fanno capo alla nuova società NDX Intermodal B.V.
"Quando l'anno scorso fu annunciata la creazione della NDX, compagnia dello stesso gruppo a cui appartiene la Sea-Land, con l'intenzione di penetrare nel mercato europeo - ha detto Sren Rasmussen, direttore operativo della ICF - noi avanzammo l'ipotesi che sarebbe stato piuttosto difficile per noi ottenere un'estensione del contratto che avevamo firmato con la Sea-Land (un business di 50.000 container, ndr) e i fatti ci danno ora ragione". Tuttavia la ICF continuerà il servizio tra i due importanti porti nordeuropei, tenendo conto che molti clienti avranno ancora bisogno dei servizi della compagnia svizzera e delle compagnie partner Optimodal Nederland B.V. di Rotterdam e N.V. Interferry di Anversa.
La NDX Intermodal B.V. è stata fondata l'anno scorso da tre società ferroviarie, due europee e una americana, la NS Cargo olandese, la Deutsche Bahn tedesca e la CSX Corporation americana. La società ferroviaria tedesca ha una quota del 50%, le altre due il 25% ciascuna. Il joint è stato creato con lo scopo di trasportare container marittimi, semirimorchi e casse mobili sulla rete ferroviaria europea a tariffe concorrenziali organizzando treni completi e navette sulle principali relazioni di traffico (Rotterdam, Amburgo, Bremerhaven, Duisburg, Monaco, Milano e Anversa). I collegamenti door-to-door per i centri minori vengono effettuati per via stradale.
La Ndx Intermodal agisce nell'ambito della Direttiva 91/440 dell'Unione Europea, che separa la gestione dei servizi ferroviari, che deve far capo a imprese private, da quella della proprietà e della manutenzione dell'infrastruttura, demandata all'intervento pubblico.
L'estensione del servizio gestito dalla Ndx Intermodal allo scalo di Milano, che si aggiungerà ai numerosi altri che dal nord raggiungono la Padania, prefigura, tenendo conto del collegamento ferroviario di Gioia Tauro con Milano e dei servizi marittimi feeder, una suddivisione nord-sud dei traffici via mare che non fanno capo ai porti del nord Tirreno: i carichi "atlantici"dai porti del nord, quelli asiatici da Gioia Tauro. In pratica i dirottamenti di traffico italiano.nei porti del Mare del Nord verrebbero in parte recuperati dal porto hub calabrese che risulterebbe, come gli spedizionieri genovesi hanno più volte - ma inascoltati - affermato, uno dei concorrenti più pericolosi del porto di Genova.
STEFANO BELLIO |
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