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NON CALANO GLI ATTACCHI DEI PIRATI ALLE NAVI MERCANTILI
L'area più pericolosa è ora quella dei mari indonesiani, dove avviene il 30% degli abbordaggi. La portacontainer "Silver Sky" è stata abbordata nel porto cinese di Xingang
17 maggio 1997
Il numero degli attacchi dei pirati alle navi mercantili è diminuito nel primo trimestre di quest'anno, ma l'International Maritime Bureau (IMB), che cura le statistiche di questo allarmante fenomeno, avverte che i raid dei pirati, specialmente in Asia, non vengono sùbito denunciati e per altri ne viene sottovalutata l'importanza, anche perché si pensa che nulla in fondo verrà fatto per eliminarli. Le compagnie di navigazione e le organizzazioni dei lavoratori portuali sono dello stesso avviso. Molte compagnie di navigazione di Singapore mettono in dubbio l'efficacia delle pattuglie navali istituite congiuntamente da Malaysia, Indonesia e Singapore, specialmente dopo l'assalto alla nave "Wint Thai n. 1" e la sparizione del suo carico.
L'ultimo rapporto dell'IMB Regional Piracy Center di Kuala Lumpur riporta per il trimestre gennaio-marzo di quest'anno 34 episodi di pirateria marittime, contro 64 nello stesso periodo dell'anno scorso. Ma per l'intero 1996 la statistica, dopo gli aggiornamenti apportati nei giorni scorsi, segna 224 raid dei pirati contro 187 del 1995.
Numerosi atti di pirateria sono stati segnalati anche nei mesi scorsi. L'ultimo è del 1° maggio e riguarda la nave portacontainer "Silver Sky" di 15.566 tonnellate di portata lorda, unità di bandiera delle Bahamas gestita dalla Bahama Utama Line. La nave era all'àncora a Xingang quando è stata abbordata da alcuni pirati arrivati a bordo di un peschereccio. Nel corso dell'attacco è stato seriamente ferito il direttore di macchina. Le autorità portuali non hanno saputo provvedere alla necessaria assistenza al ferito, cosicché la nave ha lasciato l'ormeggio per cercare il necessario presidio medico.
La situazione è allarmante e l'International Shipping Federation (ISF) che raggruppa gli armatori di tutto il mondo e l'International Confederation of Free Trade Unions (ICFTU) che rappresenta gli equipaggi hanno chiesto all'IMO di mandare nelle regioni marittime 'calde' delle task force, come è avvenuto nel 1993 e nel 1994 nel sud est asiatico. Le organizzazioni internazionali segnalano in particolare l'area dell'Indonesia, dove avviene un terzo degli assalti alle navi denunciati nel mondo. Ma altre aree pericolose sono il Sud America e l'Africa occidentale, dove si segnalano periodicamente atti di violenza ai danni degli equipaggi e furti ingenti di carichi.
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