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SI PROGETTANO E SI COSTRUISCONO I PORTI DEL TERZO MILLENNIO
Nuovi scali a Hibikinada (Giappone), Ubu (Brasile), Batarrinaya Bay e Olya (Russia), Marino (Venezuela), nell'isola di Luzon (Filippine), nel Golfo del Bengala (Bangladesh) e in Malaysia
28 agosto 1997
Il governo giapponese ha annunciato il progetto di costruzione di un porto a Hibikinada (Kitakyushu) che sarà pronto nel 2020. Sorgerà su un'area di 2000 ettari, avrà 12 banchine, 6 delle quali con profondità d'acqua di 15 metri. Vi si svolgerà un traffico container di un milione e mezzo di teu l'anno.
Anche il Brasile annuncia la realizzazione di un nuovo porto. Sarà la società Samarco che lo costruirà ad Ubu nello Stato di Espirito Santo. Ma verranno anche potenziati altri porti: la CST spenderà 163 milioni di real brasiliani (circa 270 miliardi di lire) a Port de Praia Mole, mentre la Barra do Riacho investirà 130 milioni di real (oltre 200 miliardi di lire) in attrezzature portuali.
Intanto la società russa Surgutneftegaz ha iniziato la costruzione di un porto petrolifero nel Golfo di Finlandia a Batarrinaya Bay, 60 chilometri a sud-ovest di San Pietroburgo. Costerà 500 milioni di dollari USA (circa 900 miliardi di lire italiane), un quinto dei quali per la posa di una condotta tra il porto e la raffineria di Kiriskinefteorgsitez. Sarà agibile nel 2001 e sarà il primo porto realizzato in Russia dall'iniziativa privata. Vi si svolgerà un traffico annuale di 7 milioni di tonnellate di greggio, ma le sue installazioni ne permetteranno una movimentazione doppia.
Inoltre Russia e Iran hanno iniziato il 13 agosto a Mosca le trattative per un accordo finalizzato alla realizzazione di un porto a Olya, in Russia, nella regione dell'Astrakhan Oblast. Il porto, che dovrebbe esssere agibile già nel 2000, sarà dimensionato ad un traffico annuale di 10 milioni di merce. Costerà 360 milioni di dollari USA.
Un altro porto industriale del costo di 2 miliardi di peso filippini (circa 125 miliardi di lire) sorgerà entro dieci anni presso la città di Santa Ana, nella provincia di Cagayan nell'isola di Luzon. Nei progetti del presidente filippino il nuovo porto dovrà duplicare il successo di quello di Subic Bay.
La Malesia progetta un nuovo porto, che costituirà anche un terminale del ponte terrestre attraverso la Tailandia. Il complesso, a Kedah, avrà un centro per la movimentazione multimodale dei carichi, un terminal petrolifero, una zona destinata al commercio estero e un aeroporto con una pista lunga 4 chilometri, oltre a strade di comunicazione e collegamento ferroviario. L'aeroporto sarà operativo nel 2002, le altre installazioni, che sorgeranno su un'area di 4000 ettari che costerà 6 miliardi di ringgit malaysiani (oltre 4000 miliardi di lire), più tardi.
Anche il Bangladesh avrà probabilmente un nuovo porto, il cui traffico sarà costituito per metà da carichi in commercio estero. Il locale ministero della Navigazione marittima sta studiando la possibilità di realizzarlo nella Baia del Bengala. Costerà 1,5 milioni di dollari.
Con una cerimonia che si svolgerà l'11 novembre verrà inaugurata la prima fase del terminal crocieristico di Marino nell'isola Margarita, in Venezuela. Il 75 per cento del terminal, che complessivamente costerà 200 milioni di dollari, è stato realizzato dall'iniziativa privata. La prima fase comprende una banchina e un terminal del costo di 20 milioni di dollari, che saranno pronti nel prossimo anno, mentre la parte commerciale del terminal sarà pronta più tardi. Le previsioni assegnano al terminal un fatturato di 22 milioni di dollari con un traffico di 200.000 passeggeri l'anno, ognuno dei quali spenderà almeno 70 dollari il giorno.
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