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St. Vincent e Grenadine chiede provvedimenti contro la Guinea
Una nave di St. Vincent, la cisterna "Saiga", è trattenuta a Conakry per aver venduto illegalmente gasolio a pescherecci
5 febbraio 1998
Il governo di St. Vincent e Grenadine ha rivolto una richiesta al Tribunale internazionale sulla legge del mare contro la "prescrizione di misure provvisorie" nei confronti della nave cisterna "Saiga" (4.254 tonnellate di stazza lorda, registro di St. Vincent e Grenadine).
Il 4 dicembre scorso il tribunale aveva ordinato che la "Saiga" fosse rilasciata dal suo ormeggio nel porto di Conakry in Guinea, dove era trattenuta dal 28 ottobre. Il governo della Guinea aveva dichiarato che la nave, al largo delle sue coste, aveva rifornito illegalmente navi da pesca di gasolio. Quattro membri dell'equipaggio della "Saiga" erano stati feriti (due gravemente) quando alla "Saiga" era stato imposto di far rotta su Conakry.
La nave avrebbe dovuto essere liberata a fronte di una cauzione "ragionevole" di 400.000 dollari USA, in rapporto ad un carico di gasolio stimato un milione di dollari. L'istituto bancario Credit Suisse aveva assicurato una garanzia per l'ammenda, che tuttavia la Guinea ha giudicato inadeguata. Inoltre un tribunale locale ha giudicato il comandante della nave colpevole di contrabbando e lo ha multato di 15 milioni di dollari. Lo Stato di St. Vincent e Grenadine è stato considerato responsabile dell'accaduto.
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