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660 licenziamenti nel porto di Rijeka
Corrispondono al 30 per cento dei dipendenti. I licenziamenti fanno parte di un programma di ristrutturazione destinato a metter fine all'attuale crisi
10 febbraio 1998
Il porto croato di Rijeka dovrà procedere al licenziamento del 30 per cento dei suoi dipendenti entro la prossima estate per cercare di porre termine ad una profonda crisi. I licenziamenti fanno parte di un programma di ristrutturazione che deve essere approvato dal governo croato e che indica in 660 il numero di addetti che dovranno lasciare il loro posto di lavoro.
Il programma di ristrutturazione delle attività portuali costerà da 25 a 30 milioni di kuna croati, di cui 10 pagati dal governo. Il porto richiederà inoltre un prestito da 95 a 97 milioni di kuna per sette anni.
Se questo piano verrà realizzato, potrà essere chiuso in pareggio il bilancio di quest'anno.
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