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La "Pacific Swan" attraversa i Caraibi con un carico di scorie nucleari rigenerate
Il materiale radioattivo, proveniente dal Giappone, viene periodicamente spedito in Europa per essere rigenerato e poi compie il viaggio in senso inverso. Proteste dei governi caraibici
19 febbraio 1998
Il viaggio della nave "Pacific Swan" di bandiera britannica, che sta trasportando 24 tonnellate di materiale radioattivo rigenerato dalla Francia al Giappone, ha riacceso le polemiche sulla spedizione via mare di scorie nucleari.
Il Giappone sfrutta infatti il materiale radioattivo, ma non è in grado di rigenerare le scorie. Questo processo viene invece effettuato in Francia: il pericoloso carico viene quindi inviato periodicamente in Europa per poi tornare in Giappone.
Per le precedenti spedizioni sono state scelte rotte diverse: quella del Sud Africa o quella del Sud America. Questa volta invece è stato deciso di effettuare il trasporto attraverso il canale di Panama e i Caraibi. I governi delle nazioni centoamericane sono insorti, protestando per il potenziale pericolo a cui vanno incontro i loro mari e le loro spiagge, unica fonte di ricchezza per quelle popolazioni.
La compagnia che è impegnata nella spedizione, la British Nuclear Fuels (BNFL), afferma che nei Caraibi transitano ogni anno oltre diecimila navi che trasportano carichi di petrolio e di prodotti chimici pericolosi e nessuna protesta viene sollevata. Il carico di scorie nucleari, misto a cristallo e trasportato in speciali contenitori d'acciaio, non può creare - secondo BNFL - alcun pericolo.
In una riunione svoltasi nelle scorse settimane nelle Bahamas il rappresentante britannico ha cercato di rassicurare i delegati dei governi caraibici, affermando che la spedizione è legale e conforme agli standard internazionali. Ma la paura rimane.
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