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Terminalisti contro lavoratori portuali in Australia
Domani prima udienza del tribunale a cui si sono rivolte entrambe le categorie
26 febbraio 1998
Alcuni porti australiani nella scorsa settimana hanno subito ritardi nel lavoro e qualche scalo è stato chiuso per un giorno. I lavoratori iscritti alla Maritime Union of Australia (MUA) hanno infatti sospeso il lavoro per partecipare alle riunioni sulla situazione del Webb Dock di Melbourne.
Circa 180 lavoratori membri del MUA hanno inscenato una manifestazione sulla banchina n. 5 per protestare contro l'impiego di lavoratori non sindacalizzati nel lavoro di banchina, che è stata noleggiata dalla Patrick alla Producers and Consumers Stevedoring Pty. Quest'ultima è stata fondata dalla federazione degli agricoltori nazionali, associazione che usa tre banchine per il traffico di merci varie e di container. Questo operatore rivendica l'impiego di lavoratori non sindacalizzati, con costi inferiori del 30 per cento, e sta reclutando manodopera in Nuova Zelanda per istruirla al lavoro portuale.
Il rallentamento delle operazioni negli scali ha interessato i porti di Fremantle, Sydney, Newcastle, Port Adelaide e Woollongong. I membri del MUA di Adelaide hanno inviato 40 lavoratori per una riunione a Melbourne, dove migliaia di persone hanno partecipato ad una marcia nelle vie della città.
La Commissione australiana per le relazioni industriali ha intanto permesso alla Patrick d'intentare causa contro la MUA. La Patrick ha fatto sapere che la protesta è costata alla banchina Webb mezzo milione di dollari australiani ogni settimana. A sua volta la MUA ha intentato causa alla Patrick e alla federazione nazionale degli agricoltori, controbattendo che sono state compiute azioni illegali per violare il contratto dei suoi membri. Il tutto producendo una pericolosa breccia nell'Australian Workplace Relations Act.
Domani il tribunale terrà una prima udienza. La richiesta di risarcimento è di 100.000 dollari australiani per ogni giorno di sciopero.
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