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Riduzione delle tasse portuali a Kobe e a Yokohama, aumento nei porti australiani
Kobe favorisce le navi che scalano il porto per la prima volta. Nei porti australiani il gettito dell'imposta finanzierà le ricerche sui sistemi di gestione dell'acqua di zavorra
14 luglio 1998
I porti giapponesi di Kobe e di Yokohama hanno ridotto dal 1° luglio le loro tariffe.
Kobe ha abolito la tasse d'ingresso in porto e i diritti di banchina alle navi che arrivano per la prima volta nello scalo (inforMARE del 27 giugno). Inoltre la tassa d'ingresso per le altre unità è stata ridotta a 0,02 dollari per tonnellata lorda per ormeggio nelle prime dodici ore e a 0,07 dollari in quelle successive.
L'autorità portuale di Yokohama ha ridotto della metà la tariffa per l'uso di mezzi di sollevamento da parte delle navi costiere.
Le navi che arrivano invece in uno dei porti dell'Australia pagano dal 1° luglio una tassa che finanzierà la ricerca e lo sviluppo del miglioramento dei sistemi di gestione dell'acqua di zavorra. L'imposta, applicata alle navi che superano la lunghezza di 50 metri, è di 129 dollari USA per le rinfusiere e di 86 dollari USA per tutte le altre unità.
La tassa è riscossa dall'Australian Customs Service in favore dell'Australian Quarantine and Inspection Service, al quale è stato previsto arriveranno 614.000 dollari USA l'anno per due anni.
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