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Ventimila lavoratori portuali del porto di Chittagong, nel Bangladesh, si sono alleati per impedire ad una compagnia statunitense di costruire un grande container terminal da 500 milioni di dollari. La protesta è guidata dalla Chattagram Dock Sramik Karmachari Parishad (CDSKP), una rappresentativa sindacale che riunisce 22 organizzazioni di lavoratori di tutte le categorie del porto di Chittagong. Un rappresentante del sindacato ha detto che è inaccettabile che sia stato dato alla Stevedoring Service of America (SSA) il permesso di costruire il terminal senza consultare la Chittagong Port Authority, gli utenti e i lavoratori portuali. La realizzazione del terminal - è stato aggiunto - diminuirebbe l'importanza del porto e i lavoratori rischierebbero di perdere il posto; ma potrebbero esserci anche problemi per la stessa sicurezza nazionale, vista la vicinanza del terminal alle basi militari navali e aeree di Chittagong.
Alcuni funzionari del porto hanno affermato invece che il sindacato si oppone al progetto perché teme che possa ridursi sensibilmente la dipendenza degli utenti dai lavoratori portuali, le cui organizzazioni sindacali controllano le attività portuali.
Il CDSKP ha chiesto all'autorità portuale di non cedere alle indicazioni del governo, che ha approvato una proposta della SSA Bangladesh Ltd., un'affiliata della compagnia americana, per la costruzione e la gestione del container terminal, e di non assegnare in affitto l'area di 250 acri per la costruzione del terminal, definendo questa ipotesi 'suicida'.
La SSA Bangladesh ha previsto di iniziare la realizzazione del terminal nel prossimo autunno; i lavori dovrebbero concludersi nel 2001, ma il terminal potrebbe essere parzialmente operativo già dopo un anno e mezzo dall'avvio della costruzione. L'impianto potrà movimentare 800.000 teu l'anno, triplicando il traffico container di Chittagong. |
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