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Disputa Iraq-Kuwait per cinque cisterne assegnate come compenso per danni di guerra
Le navi, secondo fonti del Kuwait, costituirebbero un pericolo per l'ambiente marino del Golfo Persico
16 luglio 1998
Tra Iraq e Kuwait è sorta una singolare disputa riguardante cinque petroliere irachene, assegnate dalle Nazioni Unite al Kuwait come risarcimento per l'invasione nell'agosto '90 del territorio kuwaitiano da parte delle truppe irachene e per i danni della guerra del Golfo del '91. Si tratta delle navi al-Muthanna, al-Qadisiyah, Hittin, Tariq ibn Ziyad e al-Faw.
Baghdad sostiene che le navi, precedentemente gestite dalla Iraqi Oil Tanker Co., non possono ora essere vendute dal Kuwait per 16,5 milioni di dollari; mentre il Kuwait afferma che le Nazioni Unite hanno assegnato la proprietà delle cinque navi al governo kuwaitiano tre anni fa.
E poi - afferma il Kuwait - si tratta di unità da demolire, che possono costituire un pericolo per l'ambiente marino del Golfo Persico. Tempo fa, durante una tempesta, una delle cisterne scontrò il terminal della raffineria di Mina Abdullah, e il Kuwait dovette inviare sul posto una squadra specializzata per permettere alla nave di riprendere il mare.
Di parere opposto le autorità di Baghdad: in una lettera al segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, il ministro degli esteri iracheno Mohammed Saeed al-Sahaf ha scritto che quattro cisterne sono in buone condizioni e solo la quinta, la al-Faw, è danneggiata. Ha sottolineato inoltre che qualsiasi trasferimento progettato dal Kuwait è illecito e illegale, e in contrasto con le norme dei trattati internazionali.
I funzionari del Kuwait ribattono però che la proprietà delle navi è stata concessa alla loro nazione dalla Compensation Commission delle Nazioni Unite ed ora appartengono alla Kuwait Oil Tanker Co. Al comitato delle Nazioni Unite sono giunte richieste di risarcimento per un valore complessivo di 200 miliardi di dollari USA, ma sinora sono stati approvati pagamenti solo per circa 6 miliardi di dollari.
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