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La South Asia Gateway Terminals procederà allo sviluppo del porto di Colombo
Ha in affitto per trent'anni il Queen Elizabeth Quay. Dura opposizione dei sindacati, che parlano di svendita del porto ai privati
4 agosto 1998
Lo Sri Lanka ha concluso con un gruppo di società che comprende la P&O un accordo che prevede l'espansione del porto di Colombo, e in particolare il potenziamento del Queen Elizabeth Quay (QEQ). Il gruppo, al quale è stato concesso l'affitto del terminal per trent'anni, ha preso il nome di South Asia Gateway Terminals Pvt. Ltd. (SAGT) ed è capeggiato dalla società locale John Keells Holdings e comprende la P&O Ports del gruppo P&O, l'Evergreen Marine Corporation di Taiwan, l'International Finance Corporation Asian Development Bank e la Commonwealth Development Corporation. La Sri Lanka Ports Authority (SLPA) ne possiede il 15 per cento.
La prima fase del progetto di ampliamento del porto di Colombo prevede una spesa di 240 milioni di dollari: il QEQ sarà ampliato e verranno installate nuove gru a portale. La capacità di movimentazione del terminal, che ora è di 250.000 container l'anno, salirà a un milione di container entro quattro anni. La seconda fase di ampliamento prevede invece la realizzazione di un secondo settore portuale.
Tuttavia l'accordo, visto come un testo per il programma governativo di privatizzazione, ha suscitato aspre reazioni da parte dei sindacati, che si oppongono all'ingresso di capitali privati nel progetto e nella realizzazione dello sviluppo del porto, che vengono considerati come una frode e una svendita del porto. Nelle prossime settimane verranno probabilmente intraprese azioni sindacali di protesta.
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