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La Panama Canal Commission riduce di un quarto la forza lavoro
Il provvedimento consentirà la riduzione dei costi operativi prima del passaggio delle consegne USA-Panama
5 agosto 1998
Oltre un quarto del personale impegnato nella gestione delle operazioni di transito nel canale di Panama perderà il posto di lavoro prima del 31 dicembre 1999, della data cioè in cui - secondo il Trattato firmato nel 1977 da Stati Uniti d'America e Panama - il canale passerà integralmente sotto la sovranità della nazione centroamericana.
Il taglio della forza lavoro ha lo scopo di rendere il canale più efficiente ed economico prima del passaggio dei poteri. Il ritiro dai posti di lavoro non è obbligatorio, ma questa politica di restrizioni potrebbe causare delle controversie. Nello scorso giugno migliaia di lavoratori hanno infatti già effettuato una marcia di protesta contro il possibile licenziamento.
I lavoratori che abbandoneranno il posto di lavoro dovrebbero essere circa 2200 (di cui 500 americani), su un totale di 7900. Il portavoce della Panama Canal Commission, Franklin Castellon, ha detto che non verranno sostituiti; ne deriverà una possibile riduzione dei costi operativi.
Intanto la Panama Canal Commission ha annunciato un aumento di alcune tariffe, come ad esempio quelle relative alle ispezioni sanitarie e al servizio di rimorchio, dal 1° ottobre prossimo.
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