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L'unica ipotesi avanzata ieri per scongiurare una nuova bocciatura da parte della Commissione Europea all'apertura del nuovo aeroporto di Malpensa, prevista dalle autorità italiane per il 25 ottobre, era quella della richiesta di un rinvio di una settimana della discussione prevista per oggi. Così è stato, e la data di chiusura delle trattative è slittata quindi al 16 settembre. La Commissione Europea ha infatti comunicato che il governo italiano nella tarda serata di ieri ha informato Bruxelles di essere al lavoro per rivedere il piano di trasferimento dei voli dall'aeroporto di Linate a Malpensa.
Il rinvio è stato accolto con soddisfazione sia da parte italiana che dall'UE: il commissario europeo ai Trasporti Neil Kinnock si è dichiarato fiducioso circa una possibile intesa con Roma sull'avvio del nuovo aeroscalo. Kinnock, sottolineando che un nuovo piano italiano potrebbe scongiurare un'ulteriore decisione negativa, attende infatti una proposta che possa accontentare le nove compagnie aeree (British Airways, Iberia, TAP, Sabena, Lufthansa, Air France, Olympic, Austria Airlines, SAS) che avevano duramente protestato contro il decreto del ministro dei Trasporti Claudio Burlando che impone il trasferimento dei voli di lunga percorrenza (quelli che non oltrepassano la soglia di 2 milioni di passeggeri l'anno) dallo scalo di Linate a quello di Malpensa, ad eccezione della linea Milano-Roma attualmente monopolizzata dall'Alitalia. Un decreto che, secondo queste compagnie, avvantaggerebbe la compagnia aerea italiana anche a causa della maggiore lontananza (45 km) dell'aeroporto di Malpensa dal centro di Milano rispetto a Linate (8 km); una distanza accentuata oltretutto dai precari collegamenti stradali e ferroviari che non saranno ottimali prima del 2000 (inforMARE del 22 aprile, 6, 7, 15 luglio, 17 agosto, 2 settembre).
La Commissione Europea commentando il rinvio, forse per avvalorare il proprio ruolo istituzionale, ha preferito parlare 'politichese' e ha sottolineato che la normativa comunitaria per la liberalizzazione del mercato aereo prevede che uno Stato membro dell'UE abbia il diritto di distribuire il traffico sul suo sistema aeroportuale come ritiene più opportuno, ma ha anche ricordato che l'articolo 8.1 della normativa (EEC) n. 2408/92 del 23 luglio 1992 sull'accesso da parte dei vettori aerei comunitari alle linee aeree in ambito UE stabilisce che "questa normativa non riguarda il diritto degli Stati membri di regolamentare, senza discriminazioni di nazionalità o di identità del vettore aereo, la distribuzione del traffico tra gli aeroporti nell'ambito di un sistema aeroportuale".
Gli esiti dell'incontro previsto per questo pomeriggio a Bruxelles tra il ministro dei Trasporti italiano e il commissario europeo Kinnock sono attesi come indicativi delle possibilità di trovare una soluzione, anche se già la sola decisione di rinviare il pronunciamento sull'apertura di Malpensa è stata accolta come un segnale positivo. Burlando, ringraziando i commissari Emma Bonino e Mario Monti per l'opera di mediazione svolta a Bruxelles, non ha specificato se porterà a Kinnock nuovi elementi e proposte, ma ha sottolineato che questa proroga consente comunque di riavviare il dialogo.
Fino a ieri infatti Bruxelles affermava che da parte italiana non erano giunte proposte concrete, utili a far mutare il parere dei commissari e che si era ormai al "muro contro muro". Nei giorni scorsi era intervenuto lo stesso presidente del Consiglio Romano Prodi per sottolineare "l'interesse nazionale" per l'apertura del nuovo aeroporto di Milano. Un 'interesse nazionale' che ribadisce la volontà del governo di perseguire gli obiettivi stabiliti e che riafferma la validità del progetto Malpensa 2000, che è tra l'altro uno dei progetti prioritari dell'Unione Europea nell'ambito del TransEuropean Transport Network e come tale ha ricevuto fondi comunitari. Un'affermazione che da sola però potrebbe non smuovere di un millimetro i commissari europei: non è dato sapere se questa strategia è ora accompagnata da una concreta revisione del piano apertura di Malpensa 2000, più pragmaticamente idonea a sbloccare la situazione e a garantire all'aeroporto un decollo commerciale meno turbolento.
Bruno Bellio
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