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Il Comitato consultivo dell'UE ha bocciato oggi il piano italiano per il trasferimento del traffico aereo internazionale da Linate a Malpensa
Bruxelles attende, prima della formalizzazione della bocciatura prevista per il 9 settembre, una proposta di compromesso da parte italiana
17 agosto 1998
Il Comitato consultivo dell'Unione Europea ha bocciato oggi il piano italiano per il trasferimento del traffico aereo internazionale che gravita su Milano dall'aeroscalo di Linate a quello di Malpensa. Il Comitato ha infatti approvato a larga maggioranza, con i soli voti contrari di Italia e Olanda, la bozza di decisione del commissario europeo ai Trasporti, Neil Kinnock, che boccia il decreto del ministro dei Trasporti, Claudio Burlando, reo di prevedere il trasferimento dei voli a lunga percorrenza - con l'eccezione della linea Roma-Milano su cui opera l'Alitalia - a partire dal prossimo 25 ottobre. Un piano che ha incontrato la strenua opposizione delle compagnie aeree estere: questi vettori hanno rilevato fra l'altro la carenza dei collegamenti stradali e ferroviari della città con Malpensa, che saranno completamente realizzati non prima del 2000, e la distanza dell'aeroporto dal centro città: 45 chilometri contro gli otto di Linate (inforMARE del 22 aprile, 6, 7 e 15 luglio).
L'Alitalia ha accolto la bocciatura come un fatto scontato, affibbiando l'appellativo di "cosiddetto" al Comitato degli esperti della Commissione UE che - ha affermato la compagnia aerea italiana - è composta dai rappresentanti di tutti i governi, membri che "ovviamente" sostengono la posizione delle proprie compagnie di bandiera. Alitalia ha colto l'occasione inoltre per ricordare l'andamento positivo dei conti economici del gruppo (Alitalia, Alitalia Team e Alitalia Express), che ha registrato nel primo semestre di quest'anno un risultato di gestione di circa 200 miliardi di lire, contro i 7,2 del corrispondente periodo del 1997.
Che si tratti di un conflitto di interessi lo ha rilevato anche il ministro Burlando, che ha definito quello odierno un 'passaggio tecnico' che ha evidenziato la contrapposizione di due blocchi divisi da forti e contrastanti interessi economici: da una parte coloro che - ha detto Burlando - hanno da guadagnare con l'apertura di Malpensa (e cioè Italia e Olanda legate dall'accordo tra Alitalia e KLM, ndr.), e dall'altra tutte le altre compagnie di bandiera, "che invece non hanno nulla da guadagnare". Il ministro ha auspicato il raggiungimento di un accordo, ma ha anche prospettato l'eventualità di un duro scontro: "ora - ha detto - abbiamo tre settimane di tempo per capire se è possibile una qualche intesa o se si va verso una divaricazione lacerante e molto profonda tra il nostro Paese e l'Unione Europea".
La Sea, società che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa, pensa che la strada per soluzione del problema passi soprattutto per vie politiche: sarebbe pertanto positivo - ha detto il presidente di Sea, Giuseppe Bonomi - un confronto diretto tra il presidente del Consiglio Romano Prodi e gli altri primi ministri delle nazioni membri dell'UE.
La formalizzazione della bocciatura è attesa per il prossimo 9 settembre, ma a Bruxelles è attesa prima di quella data una proposta di compromesso da parte italiana. A meno che Roma non decida di ricorrere alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea.
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