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Il Mediterraneo è il mare più inquinato da idrocarburi (quindici volte più del Baltico)
E' uno dei dati emersi al convegno "Il Mediterraneo e lo sviluppo sostenibile: sul mare, nel mare, per il mare" che si è concluso ieri a Genova
23 settembre 1998
Si è concluso ieri a Genova, nella Palazzina San Lorenzo del Porto Antico, la seconda ed ultima giornata del convegno "Il Mediterraneo e lo sviluppo sostenibile: sul mare, nel mare, per il mare", organizzato dall'ENEA della Spezia, con la partecipazione di numerosi rappresentanti e operatori istituzionali della ricerca scientifica e industriale, in preparazione della conferenza nazionale Energia e Ambiente che si svolgerà a Roma dal 25 al 28 novembre prossimi.
Francesco Saverio Civili dell'UNEP ha detto che i costi per ripulire il Mediterraneo sarebbero di 6,5 miliardi di dollari, mentre Giuseppe Berardi, presidente del CeTeNa, ha sottolineato che il Mediterraneo è altamente sfruttato e inquinato per sversamento di idrocarburi quindici volte più del Baltico. E il futuro presenta lati oscuri e preoccupanti: Manfred Hafner, responsabile dell'Osservatorio del Mediterraneo per l'energia, ha calcolato che la popolazione è in fortissima crescita, in particolare sui litorali marini: nel 1950 era di 220 milioni, di cui due terzi nei paesi della sponda nord, nel 1995 era di 420 milioni, di cui metà nella sponda nord e metà in quella sud, nel 2020 si prevede che sarà di 520-570 milioni di abitanti, di cui due terzi nelle sponde sud ed est e un terzo nella sponda nord. Altro esempio di sfruttamento: i trasporti di cabotaggio in cui l'Italia rappresenta le più alte cifre: 60 milioni di tonnellate e 21 milioni di passeggeri l'ann. Sulle coste della Sardegna si riversano 1,7 milioni di turisti l'anno, con 7,5 milioni di presenze nei mesi estivi. Uno dei mezzi per la difesa del mare, secondo Gaetano Orrico presidente di Assoturismo, è l'istituzione di parchi marini: ne sono previsti 49 e finora istituiti 13.
Le conclusioni a cui il convegno è giunto, che saranno trasmesse alla prossima conferenza nazionale Energia e Ambiante (Roma, 25-28 novembre), riguardano quattro differenti ambiti:
la ricerca scientifica, base indispensabile dello sviluppo sostenibile dell'area mediterranea;
bilanciamento delle politiche di settore per l'europartenariato mediterraneo, con un'analisi degli attuali sistemi integrati economico-energetico-ambientali a supporto delle collaborazioni internazionali tra i paesi del Mediterraneo;
accordi: necessità di strumenti di partecipazione, negoziazione e cooperazione che facilitino il superamento dei conflitti, con trasferimento di know-how tra paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo;
comunicazione e informazione con flusso di dati tra ricerca scientifica, operatori economici e decisori politici.
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