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Sinport, società terminalista europea del gruppo PSA, non teme la crisi asiatica
Il piano quinquennale del Voltri Terminal Europa di Genova prevede investimenti per 160 miliardi di lire e traffici per 1,2-1,4 milioni di teu l'anno
9 ottobre 1998
L'impresa terminalista italiana Sinport, controllata al 60% dalla PSA Corporation di Singapore di cui è diventata braccio operativo europeo, guarda il futuro con ottimismo. Cirillo Orlandi, amministratore delegato della società e della sussidiaria Voltri Terminal Europa (VTE) di Genova, ha dichiarato che la crisi dei mercati asiatici influirà in maniera minima sullo sviluppo dei traffici nei porti europei, e in particolare in quelli italiani. Presentando oggi presso la sede dell'Autorità Portuale di Genova l'avvio dell'operazione 'distripark' di Voltri, Orlandi ha infatti affermato che se - come si sta verificando - diminuiscono le esportazioni, viceversa aumenta l'import: "la crescita del volume dei traffici - ha aggiunto - spesso si verifica anche rispetto a nazioni che presentano un prodotto interno lordo negativo". La sicurezza dell'amministratore delegato si riflette nei progetti di sviluppo del gruppo Sinport: dopo l'impegno totalizzante su Voltri, le strategie prevedono ora un ampliamento dello sforzo agli altri terminal italiani, Venezia, Civitavecchia, all'ormai noto interesse per Livorno, agli inland terminal e alla rete logistica di collegamento con i mercati continentali. Altrettanta fiducia trasuda dal piano quinquennale del Voltri Terminal Europa deliberato dal consiglio di amministrazione la scorsa settimana, che prevede investimenti per 160 miliardi di lire ripartiti nell'80 per cento destinato all'acquisto di impianti e di mezzi di lavoro, nel 15 per cento per il completamento del quinto modulo del terminal e delle opere civili annesse e nel restante 5 per cento per le dotazioni hardware e software e per la formazione. E' stato infatti programmato l'acquisto di 5 portainer, di 19 transtainer, di un'ulteriore transtainer per il terminal ferroviario e di altri mezzi impiegati per l'operatività del terminal (una prima ordinazione di gru sarà effettuata nel mese di gennaio del prossimo anno). Con il completamento di questo piano, che include la realizzazione del sesto e ultimo modulo, il VTE sarà pertanto dotato di 13 portainer e di oltre 30 transtainer. L'accresciuta capacità di movimentazione del terminal porterà nelle stime del VTE ad un traffico container annuale compreso tra 1.200.000 e 1.400.000 teu, secondo la quantità di transhipment che verrà realizzata.
Il panorama positivo del Voltri Terminal Europa si allarga per Orlandi a tutti i porti italiani, in cui "molti terminal scoppiano", e in particolare a Genova: "anche se ci siamo abituati a parlare in modo dimesso, è necessario comunque constatare che Genova è diventato il primo porto del Mediterraneo, e il successo non è circoscritto ai soli container, ma riguarda anche i volumi di traffico per tutto il segmento merci e il livello di occupazione". Pur ricordando che "Genova è il più grande porto ad essere stato realizzato con i minori investimenti" Orlandi ha comunque riconosciuto che "anche le risorse impiegate hanno raggiunto un livello tale per cui è possibile dire che la crisi è ormai alle spalle". L'impegno della Sinport ha condotto il VTE da una movimentazione container pressochè nulla nel '92 ai 6 - 700 mila teu previsti per il '98, arco di tempo nel quale gli occupati sono saliti da 19 a 524. La società ha investito, con dati riferiti al 31 dicembre '98, 250 miliardi di lire, di cui 165 in impianti, 70 in opere civili e 15 nell'informatizzazione e nella formazione.
Con l'ingresso avvenuto nel maggio scorso dell'azionista di maggioranza Port of Singapore Authority Corporation - ha aggiunto Orlandi - Sinport e VTE "hanno cambiato pelle. Nei porti italiani si è registrato negli ultimi anni il successo dei terminal in quanto a volumi di traffico, ma non altrettanto positivo è stato il bilancio della qualità del servizio, che anzi è forse calata leggermente. Ora invece è giunto il momento di rispondere proprio con la qualità, con il valore aggiunto". La strada che conduce a questa trasformazione passa per Sinport attraverso tre fasi principali: la prima è l'offerta marittima dei terminal legata ai traffici in ingresso e in uscita dall'Italia, la seconda è rappresentata dalla realizzazione di un legame tra il terminalismo marittimo e quello degli inland terminal; infine c'è l'indirizzo dei traffici e ci sono i collegamenti con il retroterra: "il vettore strategico del futuro - ha detto Orlandi - è la ferrovia e l'interesse di Sinport e del VTE è rivolto in questo senso. Prima eravamo focalizzati sulla banchina, ora si parla di piattaforma logistica multimodale".
Sul percorso tracciato raccordando queste tappe si inseriscono le aree retroportuali sorte come funghi in tutto il mondo e chiamate ovunque distripark. La presentazione di oggi a Palazzo San Giorgio, piani di Sinport a parte, era infatti dedicata all'avvio della realizzazione della prima area attrezzata nel porto genovese per la manipolazione, commercializzazione e 'valorizzazione' delle merci che sorgerà a Voltri, un'iniziativa che ha accomunato impresa e pubblica amministrazione.
La gestazione è stata lunga, ma ora si è giunti a un passo dall'avvio dei lavori. Per accelerare i tempi Sinport acquisterà nei prossimi giorni una società scatola da cui nascerà la Pra Distripark Europa, la nuova impresa che avrà il compito di realizzare l'area distripark, con l'obiettivo di aprire i cantieri entro la fine di quest'anno.
La prima tranche del progetto, che sarà completata in 24 mesi dall'inizio dei lavori, prevede la costruzione di due magazzini di 10.000 metri quadrati, ciascuno con un'altezza utile di 10 metri per consentire un impilaggio in quinta altezza delle merci pallettizzate e pedane mobili in corrispondenza delle porte per ottimizzare le operazioni di carico/scarico della merce. Sarà inoltre edificata una torre uffici a pianta quadrata di 30 metri di lato, con 8 piani fuori terra e uno interrato, e una 'piastra commerciale' realizzata attorno ad un patio centrale scoperto su cui si affacceranno i locali commerciali. La superficie totale di 84.000 metri quadrati sarà suddivisa in 20.000 mq. di magazzini, 6.000 mq. di uffici, 3.000 mq. di servizi commerciali, 10.000 mq. relativi a 320 parcheggi, 24.000 mq. di piazzali magazzini e 14.000 mq. di viabilità generale interna ed esterna.
L'impegno di Pra Distripark Europa non si fermerà però alla prima fase, ma riguarderà la realizzazione dell'intero progetto 'distripark Voltri' che prevede l'attrezzatura di un'area complessiva di 300 mila metri quadrati, con un'onere finanziario di 150 miliardi di lire e lavori della durata di circa 7-8 anni.
Il vice presidente della Regione Liguria Graziano Mazzarello, che - insieme con il vice sindaco di Genova Claudio Montaldo e il presidente e il segretario generale della port authority Giuliano Gallanti e Fabio Capocaccia - ha ricordato lo sforzo compiuto dalle istituzioni per l'avvio del progetto, ha sottolineato la localizzazione strategica del nuovo distripark rispetto ai collegamenti ferroviari, posto come sarà all'incrocio tra la linea Genova-Ventimiglia (sottoposta a lavori di raddoppio dei binari a partire dalla fine del '99) e la linea per il Sempione che scavalca gli Appennini per raggiungere la pianura di Ovada. Resta aperto inoltre - ha ricordato il vice presidente dell'ente regionale ligure - il tema del terzo valico ferroviario. Ma su quest'ultima opera, spauracchio per gli ambientalisti e (forse) chimera per gli operatori del trasporto, le parole si sono ormai sprecate e nessuno dei presenti ha voluto spenderne ancora.
Bruno Bellio
La movimentazione container nel Voltri Terminal Europa (VTE) (periodo gennaio 1995 - agosto 1998)
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