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Il Trans Atlantic Conference Agreement (TACA) nel 1999 avrà solo nove compagnie membri
Dopo NOL, Cho Yang,, DSR-Senator, TMM e Tecomar, anche la Hyundai ha dato le dimissioni
19 novembre 1998
Il Trans Atlantic Conference Agreement (TACA), dopo il lungo e travagliato contenzioso con le autorità dell'Unione Europea sulla liceità dei suoi servizi, ha iniziato a perdere gradualmente l'adesione delle compagnie di navigazione che lo compongono, e c'è da aspettarsi che entro breve tempo venga sciolto (inforMARE del 16 settembre). Recentemente avevano dato le loro dimissioni la Neptune Orient Lines (NOL), la Cho Yang, la DSR-Senator Lines, la Transportacion Maritima Mexicana (TMM) e la Tecomar. Ora tocca alla Hyundai Merchant Marine, la cui uscita dall'accordo conferenziale avrà affetto dal 1° gennaio 1999.
L'anno prossimo il TACA comprenderà quindi nove compagnie armatrici membri: Atlantic Container Line (ACL), Hapag Lloyd, Mediterranean Shipping Company (MSC), Maersk, Nippon Yusen Kaisha (NYK) Orient Overseas Container Lines (OOCL), P&O Nedlloyd, POL-Atlantic, Sea-Land.
In questi giorni i vertici delle compagnie che fanno attualmente parte dell'agreement stanno discutendo sul futuro del TACA e sulle azioni da intraprendere per far fronte alla pesante sanzione di 314 milioni di dollari comminata dall'Unione Europea con una decisione contro cui possono appellarsi entro il prossimo 6 dicembre. Ma non è solo quello che avviene in Europa a preoccupare gli armatori: dall'altra parte dell'Atlantico lo statunitense Ocean Shipping Reform Act, che entrerà in vigore il 1° maggio 1999, sembra essere la vera spada di Damocle. Molti sono disposti a scommettere che il Trans Atlantic Conference Agreement non sopravviverà fino a quella data.
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