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Multati in Gran Bretagna i camionisti che trasportano, anche senza saperlo, immigrati clandestini
La proposta del governo è stata criticata dalla British International Freight Association
12 febbraio 1999
Ogni giorno centinaia di profughi che fuggono dal Kosovo, dall'Albania, dal Kurdistan e da altre regioni dell'area balcanica attraversano con ogni mezzo l'Adriatico, sbarcano in Puglia e, quando non vengono fermati dalle forze dell'ordine, si dirigono verso le regioni settentrionali della penisola e molto spesso passano le frontiere italiane dirigendosi in Francia e in Germania. Una parte di questi profughi si servono del treno, ma molti si nascondono a bordo di container caricati su camion, diventando così dei clandestini.
I profughi sono migliaia, e costituiscono un grave problema per le autorità, ma anche - qualche volta - per i camionisti. In Gran Bretagna, nazione nella quale l'immigrazione clandestina non assume certamente i valori numerici che caratterizzano quella diretta in Italia, ha programmato di assumere una decisione alquanto impopolare: verrà infatti fissata un'ammenda per i camionisti che trasportano, anche senza saperlo, dei clandestini. La proposta è stata aspramente criticata dalla British International Freight Association, il cui direttore generale, Colin Beaumont, ha detto che le multe sarebbero ingiuste perché considererebbero a priori come colpevoli i camionisti, che invece nella maggioranza dei casi non sanno di trasportare clandestini. Sarebbe piuttosto conveniente ottenere la loro cooperazione, tenendo però conto che è praticamente impossibile impedire sempre ai clandestini di introdursi nei camion.
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