| |
Nella tarda sera il Consiglio comunale di Genova ha approvato ieri il nuovo Piano Regolatore Portuale. Genova è la prima città marinara italiana ad aver compiuto questo atto, e di ciò si è complimentato vivamente il sindaco Pericu. Resta da vedere se le scelte porteranno un beneficio al porto - e su ciò permangono molti dubbi - o se invece l'ingerenza del Comune nei problemi portuali non porterà in futuro a scelte che terranno conto solo di problemi ambientali.
Il porto container di Voltri non potrà concedersi ampliamenti. Le altre maggiori decisioni riguardano la destinazione a funzioni urbane dell'area del Porto Antico, fino alla nuova stazione marittima, gli ampliamenti del bacino portuale di Sampierdarena con tombamenti fra le banchine; lo spostamento appena possibile dei depositi petrolchimici Superba e Carmagnani, che occupano un'area di 28.000 mq e che avevano prospettato il trasferimento a Multedo, il superamento delle attività petrolifere di Multedo e il consolidamento del comparto delle riparazioni navali.
Torneremo ancora su questo argomento, ma ora ci preme sottolineare che il Comune, che aveva in passato sempre manifestato disinteresse per le questioni portuali, mai considerando il porto motore di sviluppo della città, e che recentemente aveva sottratto a possibili attività legate al porto l'area, o parte dell'area della Fiumara, con l'"intesa" sul PRP è riuscito a regalarsi qualcosa.
Abbiamo più volte ascoltato consiglieri comunali, rappresentanti di altri enti cittadini, uomini politici, sindacalisti, dire che il porto di Genova deve prendere a modello quello di Rotterdam, dimenticando che Rotterdam è un grande porto che ha anche alle spalle la città, mentre Genova è una città che ha anche il porto.
C.B.
|
|