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P&O smentisce di aver ricevuto un'offerta di 7 miliardi di sterline per il proprio settore crocieristico da parte della Carnival
Secondo quanto riportato dal "Financial Mail", il gruppo statunitense non sarebbe interessato né alle attività portuali né alle flotte di navi traghetto della P&O
23 agosto 1999
Il gruppo britannico Peninsular & Oriental Steam Navigation Co. plc (P&O) ha smentito di aver ricevuto un'offerta di sette miliardi di sterline da parte della statunitense Carnival Corporation per l'acquisizione del ramo crocieristico della società, impegnata in questi mesi nella cessione delle proprie attività non legate al core business delle crociere. Ieri il britannico "Financial Mail" aveva infatti scritto dell'interesse della Carnival, mantenuto nonostante una prima risposta negativa della P&O. Secondo il "Financial Mail", Carnival - che detiene il 26% della tour operator britannico Airtours - avrebbe intenzione di acquisire solamente il ramo crocieristico di P&O, costituito principalmente da Princess Cruises. Questo settore, secondo alcuni esperti, sarebbe valutato 4,5 miliardi di sterline contro i circa 9 miliardi dell'intero gruppo. Carnival non sarebbe invece interessata né alle attività portuali gestite da P&O né alle flotte di navi traghetto che fanno capo al gruppo britannico.
"Financial Mail" aveva affermato che alla P&O non avevano confermato o smentito queste trattative, ma aveva anche rilevato gli ostacoli che si frappongono ad un'eventuale accordo. Primo fra questi la strategia aziendale portata avanti da Lord Sterling, presidente del gruppo britannico, che sta in questi mesi attuando un piano di riorganizzazione che prevede appunto di concentrare le attività proprio sul settore crocieristico. Uno sforzo che comporta il raddoppio della flotta della compagnia nei prossimi cinque anni. Ci sarebbe inoltre da affrontare la probabile opposizione delle autorità antitrust statunitensi, che non vedrebbero di buon occhio la posizione dominante che si creerebbe con l'unione delle attività crocieristiche della Carnival e della P&O, che rappresentano una quota di mercato pari rispettivamente al 35-40% e al 15%.
Ad avvalorare l'ipotesi di trattative in corso c'è invece la politica di espansione condotta negli ultimi anni dalla Carnival, che nel '97 ha portato nel proprio gruppo l'italiana Costa Crociere e l'anno successivo la britannica Cunard.
Sinora però l'unico effetto concreto seguito a questa notizia riguarda il mercato borsistico, dove si è verificato un rialzo delle quotazioni della P&O salite del 4,2 per cento.
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