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La Neptune Orient Lines gradisce l'ingresso di capitale straniero nel suo azionariato
All'assemblea del 10 novembre chiederà di abolire la clausola che impedisce agli azionisti stranieri di detenere più del 49 per cento del capitale della società
3 novembre 1999
Per migliorare la propria situazione finanziaria la compagnia di navigazione Neptune Orient Lines (NOL) di Singapore vorrebbe poter eliminare dal proprio statuto la clausola secondo la quale la quota azionaria detenuta da soggetti stranieri non può essere superiore al 49 per cento del capitale sociale della NOL. La questione verrà posta nel corso dell'assemblea straordinaria degli azionisti che si svolgerà il 10 novembre.
Ricordiamo che il bilancio della società di navigazione nel primo semestre di quest'anno è risultato positivo, grazie però alle entrate derivanti dalla vendita delle attività ferroviarie dell'APL (inforMARE del 23 ottobre).
Da qualche mese i tassi di nolo sono aumentati sia nel settore Asia - America che in quello Asia - Europa, dove la società svolge la maggior parte dei suoi servizi. Se però la NOL auspica l'ingresso di azionisti stranieri, sembra improbabile che la sua situazione di bilancio sia facilmente sanabile senza l'intervento di nuovi investitori.
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