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L'Italia deve proporsi sui mercati esteri come sistema, con un'azione congiunta di politica e imprese
Le aziende italiane - ha detto il ministro del Commercio con l'Estero in una vista all'ente camerale di Genova - incontrano forti difficoltà nell'operare fuori dai confini nazionali
16 novembre 1999
"L'Italia deve proporsi sui mercati esteri come sistema". Lo ha ribadito il ministro italiano per il Commercio con l'Estero, Piero Fassino, incontrando oggi istituzioni e imprenditori liguri nella sede della Camera di Commercio di Genova. Il processo di internazionalizzazione richiede alla politica estera e alle aziende che lavorano sui mercati mondiali di agire di concerto.
Fassino ha ricordato che nell'ultimo decennio è fortemente mutato lo schieramento delle imprese che operano sui mercati esteri, con un grande allargamento della base aziendale in un settore prima riservato alle grandi imprese. Le società italiane sono però presenti in maniera sensibilmente diversa sui mercati: "delle 180 mila imprese che lavorano sui mercati esteri - ha spiegato il ministro - il 50 per cento opera in Europa, in pratica in un mercato interno, il 36 per cento nei Paesi dell'Est e solo il 20 per cento nel Mediterraneo".
Le imprese italiane incontrano inoltre notevoli difficoltà nell'operare fuori dai confini nazionali. I principali ostacoli - ha detto il ministro - sono costituiti dalla scarsa internazionalizzazione del sistema bancario italiano e del sistema distributivo, a cui si affiancano le carenze nella logistica infrastrutturale (terziario, servizi, logistica portuale) e il sottodimensionamento delle imprese.
Il presidente dell'ente camerale genovese, Paolo Odone, ha ricordato i dati negativi dell'export ligure che, con 5.407 miliardi di lire nel 1998, si pone in valore assoluto su livelli uguali o più bassi a quelli di molte regioni del Sud. La Liguria si colloca nella graduatoria delle esportazioni per regione al sestultimo posto, e la tendenza al ribasso si è ulteriormente accentuata nel primo trimestre di quest'anno, nel quale è stato registrato un ribasso del 7,7%. Sono cifre che - ha detto Odone - "dimostrano l'urgenza di un maggior sostegno all'internazionalizzazione della Liguria".
Riferendosi all'accordo di ieri tra Washington e Pechino, preliminare all'ingresso della Cina nella World Trade Organization (WTO), il ministro Fassino ha affermato che la prossima adesione cinese alla comunità economica internazionale rappresenta una grande opportunità e che l'Unione Europea - che deve ancora concludere le proprie trattative con i rappresentanti cinesi - farà tesoro del negoziato americano.
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